I consigli da dare alle mamme per l’inserimento all’asilo nido sono tanti. In questi casi, poi, si assiste anche ad una serie di cambiamenti comportamentali nel bambino che vanno seguiti ed assecondati senza troppe pressioni. Si tratta, sicuramente, di un passaggio molto delicato, sia per i neogenitori che per il piccolo. E’ importante, dunque, capire quali sono le reazioni più comuni nei bambini e come i genitori e le maestre debbano rispondere per poterli aiutare a vivere al meglio questo passaggio.
L’inserimento al nido
Il momento dell’inserimento al nido è sicuramente un piccolo trauma per i bambini. Si tratta di un distacco – dalle figure familiari e genitoriali – che incide nella nella sfera emotiva del piccolo. Con la frequentazione dell’asilo, infatti, la mamma smette di essere l’unico punto di riferimento per il bimbo e questi deve anche adattarsi ad ambienti che non gli sono familiari. Proprio per questo, l’inserimento all’asilo avviene gradualmente. I primi giorni il bambino viene accompagnato dai genitori e si ferma in classe solo un paio d’ore per giocare e familiarizzare con volti e ambienti nuovi. Solitamente, quindi, questa prima fase è abbastanza spensierata e, a parte una possibile timidezza iniziale, non crea particolari problemi. Quando termina la fase dell’inserimento, però, e si passa a quella del distacco, possono insorgere alcuni problemi.
Il momento del distacco
I problemi iniziano con l’inizio dell’asilo vero e proprio: più ore al giorno e senza i genitori presenti. Terminata la fase dell’inserimento, infatti, le reazioni possibili nei bambini possono essere tre: se siete particolarmente fortunate il bambino non darà alcun tipo di problema (ma si tratta di casi molto rari e molti genitori, sebbene invidiati, reagiscono anche male chiedendosi perché il piccolo non senta la loro mancanza!), diversamente il piccolo vivrà una prima fase di adattamento in cui piangerà quando i genitori lo lasciano solo. Ci sono, infine, alcuni bambini che, inizialmente, vanno all’asilo nido volentieri e solo dopo qualche settimana riscoprono la paura dell’abbandono. Tre modi diversi di affrontare l’approccio col nido che dipendono molto anche dal carattere del bambino.
Come comportarsi
Quando un bambino avverte il distacco piange chiedendo della mamma o del papà. Ovviamente i genitori non possono reagire andando a prendere o non lasciando il bambino all’asilo quando piange. In questa fase è importante restare fermi e avere un atteggiamento sereno. Il nervosismo, infatti, si riflette sul bimbo e non lo aiuta nella fase del distacco. Il rimprovero fine a se stesso non basta: il bambino sa benissimo che queste cose non si fanno, ma non smetterà di comportarsi così automaticamente e, anzi, continuerà per attirare l’attenzione su di se. Occorre, invece, dosare dolcezza e severità: dovete fargli capire perché alcuni comportamenti sono sbagliati, ma al tempo stesso farlo sentire amato. Non lo giustificate, ma non lo umiliate neppure con punizioni troppo severe; sarebbe inutile e, anzi, controproducente. Non vergognatevi a parlarne con la maestra, anzi. Sono proprio le maestre che suggeriscono come comportarsi in base al carattere del piccolo. Con un po’ di pazienza, comunque, superata la fase iniziale, tutti i bambini si abituano all’asilo e ai suoi ritmi. Non disperate, dunque, abbiate fiducia!
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