IoVaccino: è questo il nome dato alla campagna a favore della vaccinazione dalle mamme bolognesi, un’iniziativa diventata in poco tempo diventa virale. Il problema delle vaccinazioni obbligatorie evidentemente è molto sentito, soprattutto in Emilia Romagna, tanto che in poco tempo la raccolta firme per rendere obbligatori i vaccini per i bimbi che frequentano le scuole ha raggiunto oltre 15.000 adesioni. Ma la campagna è diventata anche virale sui social network e si sta diffondendo sempre di più.
Le due mamme che hanno lanciato l’iniziativa per sensibilizzare i genitori hanno pensato a due modalità diverse per diffondere il loro messaggio. Da un lato la petizione online, dall’altro una campagna fotografica su Twitter, Facebook e Instagram. “Oggi i social network permettono una maggiore diffusione del messaggio”, dice Miriam Maurantonio, promotrice dell’iniziativa fotografica.
Alice Pignatti, invece, è l’ideatrice della petizione sul sito change.org. La raccolta firme è diretta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e l’obiettivo è quello di contestare il calo di vaccini che si sta registrando nella regione oltre che in tutta Italia.
Il problema è molto serio e sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore alla Sanità della Regione, Sergio Venturi a seguito della morte di una bambina di 28 giorni all’ospedale Sant’Orsola per pertosse l’11 ottobre scorso. “Siamo al di sotto della soglia di sicurezza, i bambini vaccinati sono troppo pochi” avvisa l’assessore.
Secondo i dati raccolti, infatti, tra il 2013 e il 2014, in Emilia-Romagna si è scesi sotto il 95% di bimbi vaccinati nelle malattie più gravi, tra cui la pertosse. La copertura dell’antipoliomelite, difterite, pertosse ed Epatite B è scesa intorno al 94%. Questi numeri significano che un bimbo su 20 non è vaccinato, uno per classe.
La petizione verrà chiusa tra una settimana e le promotrici sperano che la campagna ottenga i risultati sperati. L’obbiettivo è anche quello di diffondere una corretta informazione sui vaccini, che sempre più spesso vengono demonizzati. Basti pensare che si è ritenuto anche (falsamente) che possano portare ad un maggiore rischio per i bambini di essere affetti da autismo.
Così continua anche la campagna fotografica e sui social network si moltiplicano le immagini di mamma e papà che mostrano il cartello «#iovaccino, no alla #disinformazione».
“Vogliamo dire le cose come stanno, non abbiamo paura”, dice Miriam, “Il vaccino non è pericoloso”. Insomma, una campagna importantissima per arginare tutti i luoghi comuni sui vaccini, che sembrano ormai sempre più diffusi. Le mamme bolognesi sperano anche che qualche politico trovi la voglia di appoggiarle e ciò sarebbe davvero auspicabile.
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