Iperconnessione: bambini e ragazzi di oggi sono a rischio

Iperconnessione: i bambini ed i ragazzi di oggi sono a rischio? Connetersi ad internet è spesso una necessità legata ad esigenze di lavoro o di studio. I bambini ed i ragazzi, però, spesso si connettono alla rete per cercare nuove amicizie o intrattenersi nelle chat. Insomma, in questo caso, lo scopo è spesso ricreativo. Tuttavia, un eccessivo utilizzo di internet, può portare a perdita della capacità di concentrazione e stress digitale. Non solo, in alcuni casi può anche esporre i bambini e gli adolescenti ai pericoli della rete. e a fenomeni come il cyberbullismo Come riconoscere, dunque, la dipendenza da internet nel bambino e cosa fare in questi casi?

Cos’è l’iperconnettività?

Iperconnnetività: quando si può usare questo termine e qual è il suo significato? Nella vita di tutti i giorni ci sentiamo quasi costretti a connetterci alla rete, per vedere cosa condividono i nostri amici sui social, per fare l’acquisto più conveniente, per cercare qualche forma di intrattenimento per combattere la noia. Il cellulare, però, è diventato per molti uno strumento che crea dipendenza, che può compromettere la vita di relazione e che può – quindi – togliere anche tempo a delle attività che sono molto più salutari. L’iperconnetività, quindi, è l’uso smodato di internet, che sfocia nella dipendenza.

L’indagine ESPAD

A conferma dell’enorme diffusione – tra i bambini e gli adolescenti – della dipendenza da internet, anche i dati emersi dall’indagine ESPAD, realizzata sulla popolazione studentesca della provincia di Bergamo dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con l’Osservatorio Dipendenze di Ats Bergamo. Stando ai dati raccolti, il 98% degli studenti tra i 15 e i 19 anni della provincia di Bergamo, senza differenza di genere e classi di età, si è connesso a internet nel corso dell’anno: il 18% per meno di un’ora al giorno, il 54% da 1 a 5 ore, mentre il 14% è rimasto connesso per tutto il giorno. E il 6,9% ha avuto un utilizzo di Internet definibile “a rischio”. Per rilevare il grado di rischio associato all’uso di internet è stato utilizzato il test Short Problematic Internet Use Test (SPIUT), un questionario di screening specifico per adolescenti.

L’indagine ha permesso di capire anche quali sono le principali attività svolte in rete dagli adolescenti. Secondo l’indagine, il 93% di chi si è connesso durante l’anno ha usato Internet in un giorno infrasettimanale qualsiasi per chattare e/o partecipare ai social network, l’84% per leggere quotidiani, il 78% per scaricare film o musica e il 37% per accedere a siti specificatamente rivolti ad adulti (il 37% anche tra i soli minorenni). In quest’ultimo caso sono soprattutto i maschi ad aver adottato tali comportamenti. In particole: il 14% degli studenti italiani si dedica a giochi di abilità (come Texas Hold’em o Sudoku) e il 33% a giochi di ruolo, in particolar modo i ragazzi e gli studenti minorenni.

E’ stato osservato anche che gli adolescenti più a rischio sono quelli tra gli 11 e i 13 anni, perché hanno una maggiore autonomia nella gestione delle connessioni, ma anche una minore percezione del rischio. A conferma, ulteriori dati raccolti che fanno ugualmente riflettere: il 17% invia foto personali, il 4,4% chatta con sconosciuti e il 1,4% invia dati personali a sconosciuti. Inoltre, secondo la stessa ricerca, circa il 20% dei ragazzi non è controllato dai genitori mentre naviga.

Si tratta di dati da non sottovalutare, se si considera che un uso indiscriminato di internet può generare comportamenti sbagliati nell’accesso alle cure, nell’uso di farmaci o nell’adozione di particolari diete. Inoltre possono aversi danni alla vista, perdita di sonno e problemi posturali. Questi dati invitano a una seria riflessione e, ovviamente, a una maggiore attenzione rispetto al tema della dipendenza da internet.

Dipendenza da internet, i sintomi

I comportamenti da rintracciare nei bambini e negli adolescenti, per prevenire il problema, sono:

  • preoccupazione e inquietudine per internet;
  • necessità di aumentare il tempo speso collegati ad internet per raggiungere lo stesso grado di soddisfazione precedente;
  • irritabilità, depressione o instabilità emotiva quando l’uso di internet viene limitato;
  • mettere a repentaglio scuola o relazioni sociali per passare del tempo su internet;
  • utilizzare internet come strumento di regolazione delle emozioni negative quali il senso di solitudine e la tristezza.

Troppo internet fa male? Come evitare l’iperconnessione

Stare troppe ore al pc fa male , soprattutto per i bambini e gli adolescenti usare eccessivamente internet può causare diversi problemi; alla vista, posturali e, non solo, anche relazionali.
Ma, come aiutare gli adolescenti e i bambini ad evitare l’iperconnessione e il rischio di sviluppare una dipendenza da Internet?

  • spingiamo gli adolescenti a disattivare le notifiche dei social network;
  • limitiamo le ore che i bambini passano davanti al pc;
  • controlliamoli sempre durante la connessione;
  • se possibile, mettiamo dei blocchi per evitare la connessione a siti non adatti ai minori;
  • invogliamo i bambini a svolgere altre attività e a socializzare con gli amici;
  • infine è importante non sottovalutare la situazione e, all’occorrenza, ricorrere all’aiuto di uno psicologo.
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Published by
Rossella Giglio

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