Quali sono le conseguenze psicologiche della violenza sui bambini? I bimbi sono, spesso, oggetto di violenza perché indifesi e, quindi, facilmente attaccabili. Il termine “violenza”, poi, può essere inteso alquanto genericamente, come violenza fisica, morale, psicologica o sessuale. Tutte queste forme di maltrattamenti possono avere delle ripercussioni molto serie sullo sviluppo dei più piccoli; danni che, talvolta, tendono a condizionare tutta la loro vita, anche adulta.
I maltrattamenti
Per comprendere quali siano le conseguenze della violenza sui bambini occorre, preliminarmente, individuare le varie tipologie di maltrattamento. I bambini, purtroppo, possono essere vittima di: violenza (fisica e psicologica), alterazione della capacità di cura da parte dei genitori (incuria, discuria e ipercuria) e abusi sessuali. Tutte queste forme di maltrattamenti, in realtà, possono avvenire sia all’interno che all’esterno della famiglia. Inoltre, in diversi casi, le violenze sono nascoste o, magari, neppure i genitori si rendono conto di metterle in atto (come nel caso dell’ipercuria, cioè delle cure eccessive). Infine, c’è anche da considerare che i bambini fanno difficoltà a manifestare un disagio dovuto a un maltrattamento e spesso i sintomi di questo sono sottovalutati o del tutto incompresi dagli adulti. Ma quali sono le conseguenze psicologiche della violenza sui bambini?
Le conseguenze
Una premessa generale va fatta: a prescindere dal tipo di violenza perpretata sui bambini è noto, ormai, che esse incidano tutte sullo sviluppo fisico, psicologico, emotivo, comportamentale e relazionale del minore, condizionando totalmente la personalità in fieri del piccolo. Più in particolare, i maltrattamenti incidono: sullo sviluppo della personalità, sulle relazioni con la famiglia, sulle relazioni al di fuori della famiglia e anche sulle relazioni con i coetanei. E’ chiaro, poi, che la maggiore o minore ricaduta sullo sviluppo della personalità del bambino, dipende spesso dal tipo di violenza e dai soggetti che la hanno comminata al piccolo. In comune, comunque, tutte le forme di violenza sui bambini (compresa quella psicologica e dell’iperprotezione) hanno la conseguenza di incidere negativamente (sino a distruggerla totalmente) sull’autostima del bambino. Ciò comporterà, per l’adulto, una maggiore incapacità a dare un senso positivo alla propria esistenza e, spesso, una maggiore insicurezza in tutti gli ambiti della vita (comprese le relazioni affettive). Nei casi più gravi, infine, si potranno sviluppare dei disturbi della personalità, delle dipendenze (dall’alcool piuttosto che dalle sostanze stupefacenti) e dei rapporti interpersonali malsani e patologici. Insomma, la violenza sui bambini non è mai giustificabile e, oggigiorno, è ancora meno tollerabile. In passato, infatti, alcune forme di maltrattamento (tra cui quelli psicologici) non erano neppure comprese dai genitori e, più in generale, da chi ha a che fare con i bambini. Oggi, invece, è possibile documentarsi con l’acquisto di libri, con le consulenze psicologiche e persino con le riviste e gli articoli on line. Non ci sono scuse, quindi: no a qualsiasi forma di violenza sui più piccoli.
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