Scegliere il nome adatto per il proprio figlio o figlia non è una scelta da sottovalutare: il libro dei nomi ci aiuta ad indirizzarci verso quello giusto. Ma come leggerlo e quali criteri di scelta usare? C’è chi segue le mode, chi sceglie il nome dei nonni, chi si basa sull’assonanza con il cognome, chi ha in mente il nome da dare al proprio figlio prima ancora di restare incinta, chi cerca disperatamente un accordo con il partner per un nome che soddisfi entrambi e chi invece aspetta di vedere il neonato negli occhi per stabilire quale nome gli o le corrisponde meglio.
Sicuramente non c’è una regola univoca ma in ogni caso va premesso che non è una decisione da sottovalutare: certo un nome è solo un nome e non influisce sulla personalità ma è anche inevitabilmente, salvo cambi anagrafici nelle ipotesi più estreme, l’appellativo che vostro figlio porterà dietro per tutta la vita. Il primo consiglio è quello di evitare nomi stravaganti scelti solo in onore di un personaggio famoso del momento, che probabilmente tra qualche anno nessuno conoscerà più. No anche all’emulazione dei neo-genitori vip: dopo la nascita del figlio di Francesco Totti e Ilary Blasi a Roma c’è stato un boom di piccolo cristian, con la variante della ‘h’. Essere originali non significa necessariamente essere stravaganti: molto meglio ispirarsi magari al nome di un luogo esotico a cui si è legati per qualche motivo, al protagonista di un romanzo etc. Se invece siete tradizionalisti mantenetevi sulla lista dei nomi più gettonati dagli italiani negli ultimi trenta anni: sul podio per i maschietti ci sono Francesco, Alessandro e Andrea, per le femminucce Giulia, Sara e Sofia. Molto meno usati sono i nomi che iniziano con lettere meno comuni, come la h e la z: in reltà molti di questi nomi hanno significati suggestivi e una buona musicalità. Una bella idea è sicuramente quella di selezionare due o tre nomi dal libro dei nomi, leggendo attentamente il significato e la storia di ognuno: Alessandro ad esempio significa ‘salvatore degli uomini’, Angelo ‘messaggero divino’ etc. Una volta partorito guardate il vostro piccolo negli occhi e seguite l’istinto.