Malattie esantematiche: quali sono e come riconoscerle? Varicella, morbillo, parotite (comunemente conosciuta come orecchioni), pertosse, rosolia, scarlattina, quarta malattia, quinta malattia e sesta malattia: sono le malattie esantematiche che in genere arrivano con la primavera e colpiscono i bambini, ma che talvolta possono interessare pure gli adulti. Un tempo rappresentavano un vero e proprio flagello perché comportavano un decorso lunghissimo e spesso fastidioso. Oggi, invece, alcune si possono prevenire – grazie ai vaccini – e curare grazie alle conoscenze più precise sulla loro trasmissione e sui tempi di incubazione. Ma, quali sono le malattie esantematiche e come riconoscerle?
La varicella è la più diffusa tra le malattie esantematiche. Il periodo di incubazione della varicella varia dalle 2 alle 3 settimane; in seguito appare un esantema cutaneo (rash), accompagnato da febbre non elevata e malessere generalizzato. Per 3 o 4 giorni piccole papule pruriginose di colore rosaceo compaiono a ondate sulla testa, sul viso, sul tronco e sugli arti e, col tempo, evolvono in piccole vesciche che si trasformano poi in croste destinate a cadere. La contagiosità cessa quasi completamente dopo 3-5 giorni, con la fine della febbre e la cessazione dei sintomi generali. Il liquido delle lesioni cutanee può però ancora veicolare la malattia in caso di rottura delle bolle. Solitamente la terapia è solo di supporto. Si somministrano antifebbrili e antistaminici per il prurito. È consigliabile tenere corte e pulite le unghie del bambino per evitare che infetti le vescicole grattandosi.
Il morbillo è tra le malattie esantematiche che si manifestano con la comparsa di puntini rossi sulla pelle. I primissimi sintomi della malattia, però, sono simili a quelli di un comune raffreddore: tosse secca, naso che cola, congiuntivite e febbre (che diventa sempre più alta). Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, appare l’eruzione cutanea caratteristica (esantema), composta di piccoli puntini rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo. L’eruzione dura da 4 a 7 giorni. A volte, rimane anche una desquamazione della pelle per qualche giorno. Per la cura si somministrano generalmente degli antifebbrili, dei sedativi per la tosse e si cerca di idratare adeguatamente il paziente. Gli antibiotici, invece, vengono utilizzati nel caso di complicanze batteriche. La prevenzione, infine, si fa con il vaccino anti-morbillo, che in genere viene somministrato all’età di 15-18 mesi (con una dose di richiamo verso i 5-6 anni di età oppure tra gli 11 e 12 anni).
Gli orecchioni sono tra le malattie esantematiche che si manifestano con o senza febbre. Altri sintomi sono per lo più: mal di testa, dolori al collo e sotto le orecchie, dolore alla masticazione e dolore addominale. Il primo sintomo evidente della malattia è il gonfiore delle parotidi. La durata della malattia è di circa 2 settimane. Solitamente la parotite è una malattia benigna e la terapia è solo di supporto; si somministrano antifebbrili e antidolorifici. La prevenzione si effettua con il vaccino anti-parotite, che in genere viene somministrato all’età di 15-18 mesi (con una dose di richiamo verso i 5-6 anni di età oppure tra gli 11 e i 12 anni).
I primi sintomi della pertosse iniziano a comparire tra i 6 e i 20 giorni dopo l’infezione con una fase catarrale che coinvolge le alte vie respiratorie, in assenza di febbre e con tosse (in particolare notturna) che, pian piano, aumenta d’intensità e di frequenza. Dopo due settimane inizia la fase convulsiva, con accessi di tosse violenti, che durano dalle 2 alle 4 settimane. La laringe viene stretta in uno spasmo e l’aria, passandovi, crea un rumore alto e stridente. Per questo, nel linguaggio popolare, questa malattia è anche conosciuta come tosse canina, asinina o ferina. Dopo le 3-6 settimane inizia il periodo di regressione: gli episodi di tosse diminuiscono di intensità e di frequenza, fino alla guarigione completa. La pertosse lascia uno stato di immunità (non sempre permanente). La malattia, nei bambini, si cura con antibiotici del gruppo dei macrolidi, che vanno però assunti tempestivamente perché, dopo la comparsa degli accessi di tosse, non sono più efficaci. I cortisonici e il salbutamolo (un farmaco che agisce contro lo spasmo bronchiale), invece, sembrano ridurre l’intensità e la frequenza degli accessi di tosse. Qualche volta possono essere utili anche i sedativi della tosse. E’ fondamentale anche l’umidificazione dell’ambiente e vanno evitati gli irritanti, come il fumo della sigaretta, lo smog e la polvere.
I sintomi della rosolia comprendono febbre lieve, rigonfiamento doloroso delle linfoghiandole dietro il collo a cui segue eruzione cutanea (rossore) generalizzata e di brevissima durata. Le complicazioni possono essere: dolori articolari, trombocitopenia (1 ogni 3000) ed encefalite (1 ogni 5.000). Per la cura, si somministrano antifebbrili al bisogno, ma è meglio fare il vaccino preventivo.
Anche la scarlattina rientra tra le malattie esantematiche. In questo caso compaiono: febbre, vomito, malessere generale, cefalea e mal di gola. La lingua prima appare ricoperta da una patina biancastra, poi diviene molto rossa con piccole papille rilevate (lingua detta a lampone o a fragola). Le tonsille sono gonfie, molto rosse, talora ricoperte di pus. Inoltre sulla cute sono visibili puntini rossi, fittissimi, poco rilevati, spesso confluenti in chiazze più grandi, localizzati prima all’inguine e alle ascelle, poi al resto del corpo. L’esantema dura da poche ore a 1-2 giorni, poi alla sua scomparsa la pelle tende a desquamarsi. Accanto a questo quadro tipico sono possibili forme lievi, in cui l’esantema è molto modesto e fugace, e la febbre e gli altri sintomi possono essere pressoché assenti (questa forma è detta scarlattinetta, o quarta malattia).
I sintomi principali della quarta malattia, che compaiono a circa 10 giorni dal contagio, prevedono inizialmente: mal di testa, inappetenza (calo di appetito) e sonnolenza. Si rileva spesso qualche linea di febbre o poco più, oltre a mal di gola ed ingrossamento dei linfonodi. Solo in un secondo momento compare l’esantema, ossia lo sfogo sulla pelle, che si concentra a livello dell’inguine e dei glutei (raramente sul viso), con piccoli puntini rosa ravvicinati. L’esantema si risolve nel giro di 4-5 giorni, lasciando la pelle leggermente desquamata. Molto frequenti sono, invece, le forme asintomatiche, prive cioè della maggior parte dei sintomi (esantema compreso). In caso di prurito, infine, si somministrano degli antistaminici.
La quinta malattia si manifesta con chiazze rosse e calde al tatto sulle guance, mentre il resto del volto resta pallido. In seguito le macchie si estendono al tronco, alle braccia, alle natiche e alle gambe. L’esposizione della cute ai cambiamenti di temperatura o al sole, possono favorire la ricomparsa delle macchie. In caso di prurito si somministrano degli antistaminici. Non esistono vaccini e, in tutti i casi, le misure preventive non sono necessarie, perché si tratta di una malattia lieve.
Anche la sesta malattia si manifesta con la comparsa di un esantema sulla pelle. La malattia inizia con febbre elevata, in genere sui 39°-41°C. Qualche volta vi può essere: malessere generale, raffreddore, arrossamento del faringe con mal di gola, congiuntivite e facile irritabilità. Dopo 3-5 giorni, in corrispondenza con la scomparsa della febbre, compare un’eruzione cutanea (in termine medico esantema) che interessa prima il tronco ed il collo e poi si diffonde al viso e alle estremità scomparendo rapidamente nell’arco di 24-48 ore. Le manifestazioni cutanee hanno l’aspetto di macchioline molto piccole, di colore rosa pallido, a volte lievemente rilevate, simili a quelle della rosolia. Non provocano solitamente prurito. Si somministrano antifebbrili e si cerca di idratare adeguatamente il bambino.
La malattia esantematica bocca-mani- piedi è di natura virale. Si trasmette con le goccioline di tosse e con il contatto diretto. Anche in questo caso compare un esantema sulla pelle (macchie rosse e piccole pustole) e febbre. In caso di malattia mani-bocca-piedi nei bambini è necessario, quindi, idratare adeguatamente il piccolo e somministrare degli antipiretici.
Malattie esantematiche, come riconoscerle
Le malattie esantematiche hanno sintomi simili e quindi non è sempre facile distinguerle tra loro. Anzi, spesso, solo il pediatra riesce a farlo adeguatamente. Puntini rossi, pustole gonfie, prurito e febbre, infatti, sono sintomi comuni a tutte queste malattie. Una diagnosi fai da te è, quindi, assolutamente da sconsigliarsi. Per questa è necessario rivolgersi al dermatologo o al pediatra. Questi, osservando i sintomi, e valutando l’età del bambino, potranno approntare le cure più efficaci. Va anche ricordato che le malattie esantematiche nei bambini hanno sintomi comuni anche al raffreddore e ai malanni di stagione. Anche per questo è sempre bene rivolgersi al medico al manifestarsi dei sintomi.
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