Il rapporto tra mamma e figlio non è il primo solo in ordine cronologico ma anche perché da questo dipende la capacità di stabilire ogni tipo di rapporto da adulto, da quelli di coppia a quelli professionali. A spingermi verso questa riflessione è uno studio dell’Università del Minnesota (Usa) che vi illustreremo brevemente e che avevamo già accennato in relazione allo sviluppo della fiducia.
Sono quindi i primi mesi di vita e il tempo che passiamo con la mamma ad influenzare le nostre future capacità relazionali. Alla base del rapporto tra mamma e figlio ci sono infatti già tutti gli elementi su cui si fondano le dinamiche interpersonali: fiducia, amore e risoluzione dei conflitti. Si tratta di un meccanismo automatico che avviene prima che nel neonato si sviluppi la memoria, la proprietà di linguaggio e la capacità di discernere il bene dal male: è infatti la mente a codificare certi comportamenti e fatti implicitamente. E’ come se il cervello registrasse tutto anche se i diretti interessati non se ne rendono conto.
E’ chiaro che questa ricerca carica di una maggiore responsabilità il ruolo dei genitori e in particolare delle mamme. Un comportamento aggressivo o al contrario amorevole, freddo o affettuoso, può influenzare non solo il benessere del bambino in quel momento ma avere conseguenze anche sulla sua personalità da adulto. In questo modo si spiegherebbe perché alcune persone tendono ad essere di natura più diffidenti mentre altre si fidano di più: non è solo una questione di inclinazione personale ma dipende anche dal rapporto che, durante l’infanzia, si ha avuto con i genitori.
Per arrivare a questo risultato il team di ricerca ha condotto uno studio coinvolgendo un campione di 75 bambini nati da mamme con un basso reddito. Le analisi sono durate fino al compimento del trentesimo anno di età dei soggetti studiati. Durante l’infanzia alcuni di questi bambini hanno vissuto di riflesso delle situazioni di stress: crescendo questi manifestavano una maggiore difficoltà nello gestire i rapporti di coppia o quelli con i colleghi. Senza mettere in discussione la validità di questo studio (che come altri precedenti evidenzia un giusto collegamento tra amore materno e intelligenza del bambino) appare che il ruolo dei genitori sia caricato di un’eccessiva responsabilità. E’ innegabile che spesso le persone fredde hanno questo tipo di rapporto anche nella famiglia di origine ma in questo modo viene trascurata una componente, pure importante, legata all’istinto e al proprio carattere. Insomma questo studio appare un po’ il frutto della mentalità di una generazione che preferisce scaricare sugli altri le responsabilità dei propri fallimenti.
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