Quali sono i sintomi e qual è la cura per la mononucleosi nei bambini? Come avviene il contagio? La mononucleosi, a dispetto di quanto pensano molti, non è una malattia esclusiva dell’età adulta ma può riguardare anche i bambini. L’errore è dovuto all’accostamento che si fa tra questa malattia e l’esigenza del contatto fisico per la sua trasmissione (la mononucleosi è detta anche “malattia del bacio”). Quali sono, quindi, i sintomi, il contagio e la cura nei bambini?
Sintomi
Diagnosticare la mononucleosi nei bambini non è sempre facile perché i suoi sintomi simulano quelli di un’infezione virale di diversa natura. A volte la mononucleosi può apparire addirittura come un semplice raffreddore. Per una diagnosi certa, quindi, occorre fare delle analisi del sangue. Sintomi tipici della mononucleosi nei bambini, comunque, sono: febbre (anche piuttosto alta), gonfiore delle ghiandole del collo, stanchezza, malessere generale, ingrossamento delle tonsille, presenza di placche biancastre sulla gola e possibile ingrossamento della milza.
Contagio
La mononucleosi, sia nei bambini che negli adulti, si trasmette attraverso la saliva (e quindi i baci), ma non solo. In generale, tutti i liquidi corporei sono infetti, quindi anche le lacrime e il muco nasale. La trasmissione della malattia è quindi possibile tramite il contatto ravvicinato con la persona contagiata, ma anche attraverso uno scambio di oggetti (spazzolini, bicchieri, posate), con chi sia infetto.
Cura
Ovviamente, la prima cosa da fare se si sospetta la mononucleosi, è quella di consultare il pediatra. Ci sono tanti rimedi che possono contribuire ad aumentare l’efficacia della cura per la mononucleosi. Prima di tutto è importante bere molta acqua perché a causa di questa malattia il bambino ha difficoltà a deglutire per via del mal di gola. Solitamente i sintomi della mononucleosi durano due o tre settimane; durante questo periodo andrebbero evitati gli sforzi fisici che potrebbero causare la rottura della milza ingrossata e vanno somministrati al piccolo cibi leggeri e liquidi. Il bambino va quindi tenuto il più possibile a riposo. A nulla serve la somministrazione di antibiotici, dato che si tratta di un’infezione virale e non batterica. Viceversa, in caso di febbre, possono essere utili gli antipiretici. Se trattata in questo modo, la mononucleosi non lascia strascichi e non ha conseguenze sulla salute dei più piccoli.