Solo qualche settimana fa vi avevamo dato la notizia che le carcerate palestinesi erano costrette a partorire in manette, che non solo è indice della totale mancanza di tutela nei confronti della maternità, ma una grave violazione dei diritti umani.
Questo ci consente di apprezzare maggiormente quanto accade da noi. Oggi, infatti, in Italia, con 178 voti a favore e 93 astensioni il Senato ha approvato il ddl che consente alle detenute incinte o con figli fino a sei anni di non stare chiuse in cella con i loro figli, a meno di particolari esigenze cautelari di ‘eccezionale rilevanza‘.
Le mamme potranno andare in strutture apposite come gli istituti a custodia attenuata, gli Icam. Il provvedimento, già approvato alla Camera e non modificato al Senato, è quindi legge.
Le disposizioni della legge decorreranno dal 1° gennaio 2014, a meno che non venga data attuazione al piano penitenziario già prima di tale data e fatta comunque salva la possibilità di utilizzare i posti già disponibili a legislazione vigente presso gli istituti a custodia attenuata.
La legge prevede, inoltre, la possibilità per la detenuta madre di visitare il figlio che si trovi in grave pericolo di vita o in gravi condizioni di salute. La possibilità, in alternativa, è estesa al padre condannato, imputato o internato, se la madre è deceduta o assolutamente impossibilitata a effettuare la visita.
Secondo i dati forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, le detenute madri di figli minori di tre anni (questo il riferimento disponibile alla luce della normativa attuale) erano 42 al 31 dicembre 2010.
‘Il ddl sulle detenute madri è un primo passo in avanti verso la piena attuazione del principio che assicura ad ogni minore il diritto ad una relazione familiare e, a maggior ragione, a non essere recluso per fatti commessi dai propri genitori – ha dichiarato la senatrice Giuliana Carlino, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione bicamerale per l’Infanzia – ma, al di là di questa doverosa legge oggi serve un intervento più globale e soprattutto più strutturale da parte del Governo. E’ importante che siano finalmente colmate, con urgenza, le dotazioni organiche delle strutture penitenziarie e creati da subito ulteriori Istituti a custodia attenuata di cui l’Icam di Milano è un ottimo esempio‘.
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