Quando scegliamo il nome per il nostro piccolo, oltre a decidere in base al nostro soggettivo gusto, ci sono alcune regole che impone la legge italiana che vanno rispettate, negli ultimi anni ci sono stati alcuni cambiamenti, la maggior parte tendono a rispettare sempre di più la scelta dei genitori, in precedenza l’ufficiale di Stato Civile aveva un grande potere sulla scelta del nome dei bambini tanto da poterne vietare una grande quantità. Ma vediamo quali sono le norme in vigore.
A regolare la scelta del nome dei nuovi nati Italia c’è il Decreto del Presidente della Repubblica n. 396 del 3-11-2000, che in particolare dice:
1. È vietato imporre al bambino lo stesso nome del padre vivente, di un fratello o di una sorella viventi, un cognome come nome, nomi ridicoli o vergognosi.
2. I nomi stranieri imposti a bambini aventi cittadinanza italiana devono essere espressi in lettere dell’alfabeto italiano, con estensione alle lettere: J, K, X, Y, W.
In precedenza esisteva anche il divieto per l’imposizione di nomi geografici anche se la tolleranza per Italia, Europa o America, diffusi in passato, è sempre stata piuttosto alta. Le ‘Asia’, poi, si sono potute chiamare così in virtù di un’antica divinità.
Il nuovo ordinamento cancella anche la possibilità, usata di frequente in passato, di mettere nome ‘Esposito’ ai trovatelli. Al comma 3, l’articolo 34 proibisce infatti di imporre ‘nomi o cognomi che facciano intendere l’origine naturale’ del bambino, nel caso in cui non siano conosciuti i genitori.
In generale oggi è possibile scegliere il nome che si vuole, prima l’ufficiale aveva molto più potere oggi, se i due genitori hanno le idee chiare, non è difficile sceglie il nome che più piace proprio perchè l’anagrafe non può più vietare di mettere un nome specifico ad un bimbo.
Un’altra differenza rispetto al passato riguarda la famosa virgola, prima si poteva utilizzare nel nome, registrando all’anagrafe un bambino con più nomi separati dalla virgola così da evitargli poi delle firme infinite. Oggi invece il nome non può contenere virgole quindi se deciderete di dare due nomi al vostro bebè, poi, per tutti i documenti ufficiali, dovrà utilizzarli entrambi.
C’è un unico strumento esistente per cambiare un nome indesiderato, anche per un minore, che è la possibilità di presentare un’istanza alla prefettura che decide con un decreto prefettizio. Si tratta di un procedimento che vale per tutti i nomi e per i cognomi di origine naturale, ridicoli o vergognosi e che, nel caso di un minore, viene attivato su richiesta dei genitori. L’iter per cambiare un cognome che non ricada in questa fattispecie è invece più complesso e prevede di rivolgersi al ministero dell’Interno.
La cosa migliore ovviamente è che mamma e papà abbiano le idee chiare fin dal primo vagito e si rechino insieme a registrare il nome del bebè così da evitare al nascituro grane nel futuro o difficoltà nella vita a causa del nome che gli è stato dato.