L’Italia è, a quanto pare, il paese del parto cesareo. In Europa infatti siamo in testa alla classifica per numero di ‘incisori’. I parti cesarei nel nostro paese sono saliti ancora rispetto agli anni precedenti raggiungendo la quota del 38,43% dei parti complessivi. Il dato è allarmante secondo molti esperti.
‘L’eccesso di cesarei dipende anche dalla disorganizzazione – afferma il ministro della Salute Fazio – Incoraggeremo il parto indolore e con il ministro Mariastella Gelmini abbiamo in programma di rivedere i percorsi formativi degli specializzandi in in ginecologia’. Così rassicura il ministro, ma questo non basta.
Di certo è anche la disorganizzazione a favorire l’aumento dei parti cesarei in Italia, ma è un dato talmente tanto assurdo che deve assolutamente cambiare.
Fare un parto cesareo conviene a tutti, meno che alla madre, se non si trova in situazioni clinicamente complicate. Il medico stabilisce una data con la paziente, quindi non deve accorrere d’urgenza in clinica ed il rimborso che riceverà il dottore sarà decisamente più alto rispetto a quello che riceverebbe in caso di parto naturale, per cui è previsto l’utilizzo di meno attrezzature (1.295 per il parto naturale, 2.717 se ci sono complicanze, 2.906 con il cesareo e 4.293 se ci sono complicazioni durante l’intervento).
Ma, ovviamente non è solo una questione di medici ‘cattivi’, che fortunatamente sono la minor parte, ma anche di organizzazione delle strutture sanitarie. Per un medico che opera in una clinica privata, è molto più sicuro tenere tutto sotto controllo tramite il parto cesareo che incorrere in complicazioni, non avere i macchinari adatti e dover trasferire la paziente d’urgenza in un ospedale pubblico.
Secondo l’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), il maggior numero di parti cesarei viene praticato in strutture private e accreditate e questo conferma quello che presupponevo sopra. Spesso per non avere complicazioni si stabilisce preventivamente di effettuare il taglio cesareo.
Il fattore importante da sapere è che in casi normali, in cui la gestante non abbia delle complicazioni, è sempre consigliato effettuare il parto naturale per diverse importanti ragioni. La prima è che si utilizzano meno medicinali quindi le reazioni impreviste a questi diminuiranno notevolmente, inoltre il parto naturale senza medicazione aiuta a tenere la mamma consapevole e reattiva ad alti livelli durante tutto il travaglio. Ultimo, ma non meno importante, il taglio cesareo è un’operazione a tutti gli effetti, con anestesia e convalescenza post operatoria e dunque porta con sé tutte le conseguenze relative ad un normale intervento.
Nonostante il parto cesareo sia una soluzione spesso necessaria per la buona riuscita di un parto con difficoltà, la regola dovrebbe essere favorire il parto naturale, in ogni caso noi restiamo il paese meno ‘naturale’ in Europa. Sarà per la cattiva informazione? Per la disorganizzazione? Iniziamo intanto a prendere coscienza noi donne di tutti i fattori relativi al parto, sperando che il Servizio Sanitario Nazionale trovi presto una soluzione.
Voi cosa ne pensate? Meglio cesareo e naturale? Quali sono le cause che, secondo voi, portano una donna a ‘fissare l’appuntamento per il cesareo’ senza importanti complicazioni cliniche?