La primavera è ormai vicina, come le giornate assolate e le uscite al parco con i bambini sempre più frequenti. Il rapporto con la natura riprende e sarebbe carino leggere o imparare a memoria delle poesie sulla primavera. Ecco di seguito una selezione di belle e dolci poesie sulla stagione più bella che c’è.
I bambini amano la primavera come l’amiamo anche noi, è una sorta di risveglio e loro lo percepiscono forse anche meglio di noi. La voglia di uscire, i colori dei primi fiori, il profumo dell’erba che cresce, ecco dunque una valida ragione per leggere delle poesie con i nostri bambini su questa splendida stagione.
Primavera di C.Del Soldato
Dicon le foglioline, appena nate,
al vecchio tronco:- Nonno, l’hai sentite
le rondini? Che splendide giornate!
Vedi? Non siamo più tutte aggrinzite!
Ci siamo tese come le manine
carezzanti dei bimbi; e i freschi venti
ci fanno vispe come farfalline,
e il sole ci fa tutte rilucenti.
Io sono la primavera
Lucciole belle, venite da me;
son principessa, son figlia di re.
Ho trecce d’oro filato fino
ho un usignolo che canta su un pino,
una corona di nidi alle gronde,
una cascata di glicini bionde,
un rivo garrulo, limpido, fresco,
fiori di mandorlo, fiori di pesco.
Ho veste verde di vento cucita
tutta di piccoli fiori fiorita;
occhi di stelle nel viso sereno,
dolce profumo di viole e di fieno
e per il sonno dei bimbi tranquilli
la ninna nanna felice dei grilli.
Specchio di S. Quasimodo
Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.
La Primavera
Primavera è ritornata
col vestito a più colori,
ha la testa inghirlandata
e un gran cesto di bei fiori.
Nidi e trilli lieta porta
e un festoso cinguettare:
la natura, che era morta,
si ridesta al suo passare.
Con la voce più sincera
ogni cuore ti saluta,
chiara e dolce Primavera:
– Benvenuta, benvenuta!…
Primavera
Il timido risveglio
di un germoglio,
il dolce calore
di un tiepido sole,
il curioso ondeggiare
di un piccolo fiore…
Un dispettoso vento
rompe l’incanto
una nube fugace
il sole nasconde,
per qualche ora è scuro improvviso
poi torna sereno, si apre un sorriso!
Filastrocca di primavera di Gianni Rodari
più lungo è il giorno, più dolce la sera.
Domani forse tra l’erbetta
spunterà la prima violetta.
Oh prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.