Psicologia infantile: la paura del buio, da dove nasce e come comportarsi

Paura del buio

Il celebre pediatra americano Berry T. Brazelton sostiene che ‘Le paure sono un passaggio obbligatorio verso uno sviluppo equilibrato’, questo vale anche per la paura del buio di cui possono soffrire i nostri bambini. Crescere vuol dire affrontare le incognite ed i rischi legati all’esplorazione dell’ambiente ed alla conquista dell’autonomia. Quelli che agli adulti sembrano timori del tutto immotivati, come la paura del buio, hanno invece una precisa funzione nello sviluppo del bambino. Vediamo come.

Solitamente già dal secondo semestre di vita di un bambino può apparire la paura del buio legata al fatto di restare da solo a letto. E’ il periodo in cui il bimbo fa una scoperta che lo spaventa: si addormenta con la dolce voce della mamma e quando si risveglia, nel cuore della notte, si accorge che è sparita. Avvolte angosciato si rende conto che qualcuno ha preso il suo posto, la nonna la baby sitter o proprio nessuno, questo all’inizio gli provoca angoscia. Da questa paura nascono i pianti serali, la paura del buio e l’ostinazione a rimanere svegli: fino a quando può il bambino cerca di tenere sotto controllo la situazione affinchè le figure familiari non spariscano per sempre.

La paura del buio dunque nasce dalla paura dell’abbandono, gli esperti di psicologia infantile ritengono che, a soli sei mesi, la mente sia già capace di immaginare dei ‘nemici’, che rappresentano un’oscura minaccia.

Come si affronta la paura del buio:

Non negare assolutamente le sue paure, l’oggetto della paura non può essere reale ma il sentimento esiste eccome;
– Aiutare il bambino a costruire dentro di se i ‘fantasmi buoni’ che lo aiuteranno contro le sue paure, parlare di immagini belle, ricordi piacevoli prima di addormentarsi;
– Creare delle piccole abitudini rassicuranti prima di dormire, ripetere sempre gli stessi riti lo rassicurerà. un esempio potrebbe essere fare il bagnetto, cenare e poi andare in camera e salutare tutti i giochi vicini al letto, il bambino deve avere l’impressione che tutto il mondo stia andando a letto con lui;
– A letto gli si può raccontare una favola o cantare una ninna nanna e poi dolcemente uscite;
– Avvolte potete tornare nella stanza per fargli una carezza per dimostrargli che non è solo, ma senza intrattenervi.

Piano piano impareranno a stare anche per conto loro e la paura passerà.

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Francesca Rendano

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