Endometriosi: esistono difficoltà e rischi a gravidanza inoltrata? E, come superarli? Ma, soprattutto, è possibile restare incinta pur soffrendo di endometriosi? Le donne che soffrono di questa malattia si fanno soprattutto queste domande. L’endometriosi colpisce solitamente le donne in età fertile, tra i 25 e i 35 anni. Per capire cos’è basti dire che, a causa di questa patologia, il tessuto che riveste internamente l’utero (definito endometrio), viene a trovarsi anche in altre zone del corpo, come le ovaie, il setto retto-vaginale e i legamenti utero sacrali. Si tratta, quindi, di una malattia da non sottovalutare. Ma, è possibile restare incinta con l’endometriosi?
Restare incinta con l’endometriosi
Va detto che l’endometriosi può rendere più difficoltoso il concepimento, ma non ostacolarlo del tutto. Questa patologia, quindi, ostacola la fertilità, ma non la esclude completamente. Essa, infatti, agisce sulla motilità degli spermatozoi in quanto crea un ambiente sfavorevole per questi ultimi. Per questo, sarebbe consigliabile non posticipare troppo la o le gravidanze desiderate, in modo che le maggiori difficoltà di concepimento legate all’endometriosi non si sommino a quelle dovute all’età avanzata della donna. Ricercare in età giovane una gravidanza offre anche maggiori possibilità, dal momento che si ha più tempo per provare ad averne una. Una volta che il concepimento è avvenuto, però, le future mamme si chiedono anche se l’endometriosi possa avere delle conseguenze o possa tradursi in rischi per la salute della mamma e del feto.
Rischi per la gravidanza
Va detto che le donne, una volta avvenuto il concepimento, non devono preocccuparsi eccessivamente perchè l’endometriosi ostacola la fertilità, ma non il corretto sviluppo del feto e il normale corso della gestazione. Difatti, una volta accertata l’endometriosi, a gravidanza avviata, essa non interferisce in alcun modo con questa. Anzi, in molti casi, l’endometriosi tende a migliorare nelle donne incinte. Questo effetto è dovuto all’aumento degli ormoni nei nove mesi, che riducono lo sviluppo dell’endometrio in sedi diverse da quella naturale. Se si è avuto uno sviluppo anomalo di quest’ultimo in altre sedi del corpo, dunque, esso tenderà presumibilmente a ridursi sotto l’effetto degli ormoni gestazionali. Va ricordato, infine, che oggi le donne hanno anche maggiori possibilità nella cura di questa malattia, che è stata riconosciuta come patologia invalidante, che da diritto alle esenzioni per i trattamenti e le visite specialistiche, che sono a carico del servizio sanitario nazione.
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