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Tatuaggi in gravidanza: si possono fare o è meglio rimandare a dopo il parto?

Tatuaggi in gravidanza

Si può fare un tatuaggio in gravidanza o può essere rischioso per la salute della donna e soprattutto del nascituro? C’è chi desidera celebrare questo lieto evento con un disegno indelebile e chi invece è preoccupato per il tatoo che già ha, magari proprio all’altezza del basso ventre.

Ecco allora qualche indicazione utile per chi sta valutando la possibilità di farsi un tatuaggio in gravidanza e per trattare con cura quelli che eventualmente già si hanno.

Sicurezza e igiene

Il primo requisito che bisogna senza dubbio accertare dal tatuatore è l’igiene: controlla che l’ambiente sia pulito e che usi attrezzi nuovi, confezionati o sterilizzati. Se hai già fatto un tatoo di recente e temi che non siano state rispettate tutte queste norme, sarebbe il caso di fare un test per scongiurare Epatite, HIV e Sifilide.

Rischio di infezioni

La paura più grande per chi si fa un tatuaggio in gravidanza è proprio quella di contrarre un’infezione, come l’Epatite B e l’HIV. Statisticamente il rischio è basso: ma perché non aspettare dopo il parto per essere più tranquille? Ricorda che, nell’ipotesi remota in cui questa eventualità si verifichi, l’infezione passa attraverso l’allattamento.

Sostanze tossiche

Alcune ricerche hanno dimostrato che gli agenti chimici contenuti nei colori possono avere influenze negative sullo sviluppo regolare del feto nelle prime 12 settimane.

Epidurale: i tatuaggi dietro la schiena

In molti sostengono che, se ci si fa un tatuaggio dietro la schiena, non si può fare l’epidurale. In realtà al momento non ci sono studi che accertino questa controindicazione. In ogni caso è sempre meglio chiedere il parere di un anestesista.
Il rischio di contrarre un’infezione è piccolo, ma potresti passare l’infezione al suo bambino se lo allatti al seno. La decisione finale è tua, ma forse sarebbe meglio aspettare la fine dell’allattamento per fare un nuovo tatuaggio.

Tatuaggi all’hennè

Si possono fare tatuaggi temporanei come prova provvisoria? Ni. Il tatuaggio all’hennè nasce proprio come decorazione propiziatoria per la gravidanza tra le donne egiziane, indiane e del Medio Oriente. Secondo la leggende il tatuaggio all’hennè sul pancione trasmetteva tranquillità e serenità al bambino.

Va detto però che ci sono diversi tipi di hennè: quello naturale, al contrario di quanto si pensa, non è nero ma color cioccolato o marrone. Nell’hennè nero infatti è presente parafenilendiammina, che può causare vesciche o piccole bruciature: non si tratta di controindicazioni generalmente molto gravi ma, poiché durante la gestazione qualsiasi cura diventa più complessa, perché molti farmaci sono sconsigliati, è meglio evitare anche questo tipo di tintura.

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Published by
Alessandra De Angelis
Tags: Tatuaggi

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