Toxoplasmosi, il ciclo

Una delle malattie più insidiose per il feto, contratte da una donna in gravidanza, è la toxoplasmosi, ma se si ha un gatto in casa, conoscendo il ciclo del toxoplasma, è possibile evitare il pericolo. Vediamo quali sono le precauzioni da prendere.

Quando si resta incinte, tra gli esami che il ginecologo prescrive, c’è quello per la toxoplasmosi, in quello stesso momento sarebbe il caso di far fare lo stesso esame anche al proprio gatto. Se ha la malattia allora sarebbe meglio allontanarlo e farsi consigliare dal proprio veterinario che vi indicherà il periodo in cui ci sarà pericolo di contagio. In caso contrario è possibile tenerlo in casa seguendo alcune regole.

Il toxoplasma è un parassita intracellulare che riesce a sopravvivere all’interno della cellula parassita tramite la formazione di un vacuolo parassitoforo e l’inibizione della fusione con il lisosoma.

La toxioplasmosi si può contrarre: attraverso l’ingestione di oocisti presenti nelle feci di gatto, ma anche attraverso l’ingestione di carne cruda o poco cotta contente cisti, la trasmissione transplacentare, la trasfusione di sangue (donatore in fase acuta con parassitemia) ed il trapianto di organo.

Non è attraverso il contatto con il gatto che si prende la malattia ma attraverso l’ingestione delle feci di un gatto infetto.

Il gatto contrae la malattia ingerendo carni crude, tramite le cisti presenti in uccelli o roditori, quindi normalmente un gatto domestico non dovrebbe contrarla, stando sempre in casa. I gatti randagi possono essere invece pericolosi.

Le precauzioni da avere con il proprio gatto sono: non dargli da mangiare carne cruda; cercare di non farlo uscire, almeno nel periodo della gravidanza; e seguire delle regole base di igiene per la pulizia della cassetta che contiene le feci.

Bisogna cambiare la sabbia nella lettiera una volta al giorno, farlo con i guanti, lavare accuratamente le mani subito dopo, meglio ancora se lo facciamo con l’Amuchina.

Qui in alto trovate lo schema del ciclo che fa il Toxoplasma prima di essere contratto dall’uomo.

Dunque la regola principale è l’igiene. Il vostro gatto poi potrà anche restare con voi!

Per qualsiasi dubbio non esitate a chiedere al vostro veterinario o anche ad una asl veterinaria, che oltre a conoscere la malattia saprà di certo consigliarvi tutto quello che dovete fare in caso di gestazione, per tenere il gatto con voi ma vivere una gravidanza tranquilla.

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Francesca Rendano

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