A volte capita di desiderare un figlio a tutti i costi, ma la gravidanza non arriva. Capita sempre più spesso, infatti, che per mancanza di lavoro, precarietà occupazionale, incontri con uomini sbagliati e difficoltà economiche si ritarda questo momento e quando si è davvero pronte a mettere al mondo un figlio si hanno già 40 anni.
Ma com’è noto cercare di avere un figlio dopo i 35 anni è più difficile: a 20 anni si ha il 20% di possibilità di rimanere incinta ‘spontaneamente‘, questa percentuale scende al 12% a 35 anni, età in cui la fertilità della donna si riduce. Ci si può concedere tutti giorni, ma la produzione di ovociti e di ormoni diminuisce (sono le maggiori cause della riduzione della fertilità).
Difficoltà di concepimento
Se i tentativi di concepimento superano gli 8-9 mesi e ancora rimangono senza successo, è consigliabile sottoporsi a qualche controllo per identificare con maggior precisione il momento dell’ovulazione, ma anche per scoprire se ci sono problemi che rendono difficile il concepimento. Vale per lei, ma vale anche per lui. Si potrebbe iniziare con qualche dosaggio ormonale. Gli ormoni che vengono dosati sono estrogeni, per la precisione il 17 beta- estradiolo e l’LH, i cui valori variano proprio in rapporto all’ovulazione. In particolare, l’LH si innalza sensibilmente 8-40 ore prima che l’ovulo venga espulso dal follicolo, pronto per essere fecondato; la prolattina che, se troppo alta, può essere il segno di alterazioni dell’ovulazione. In alternativa può essere dosato il progesterone, ormone che registra un brusco aumento dopo l’ovulazione.
Ansia e concepimento
L’ansia e lo stress a volte giocano proprio brutti scherzi a maggior ragione quando si tenta di avere un bambino. L’ OMS ha definito le difficoltà di concepimento come patologia sociale, perchè coloro che hanno difficoltà a concepire provano una serie di emozioni, alternando sentimenti di inadeguatezza e rabbia, colpevolezza e depressione e questi diversi stati d’animo possono avere come effetto quello di complicare ulteriormente le cose. Per altro è stato dimostrato che le coppie che cercano una gravidanza senza farsi prendere dal panico hanno il 70% di possibilità in più di ottenere un esito positivo rispetto alle coppie che vivono la ricerca del bebè che non arriva con preoccupazione. Le cause di un difficile concepimento possono essere varie e non sempre riconoscibili, esiste infatti, una notevole quota di coppie che non concepisce pur in assenza di patologie diagnosticate. Solo il 10% delle coppie non concepisce dopo un anno di rapporti non protetti, solo allora si può iniziare a parlare di infertilità.
Percentuali di concepimento
Il numero di coppie con difficoltà di concepimento in Italia sono 500 mila di cui 300 mila (il 60%) non cercano aiuto e 100 mila (il 20%) abbandona prima di raggiungere l’attesa gravidanza. Inoltre, secondo un’indagine Doxa il 72% delle donne fra i 20 e i 44 anni che stanno provando a concepire un figlio non si è mai rivolta ad uno specialista in medicina della riproduzione, sebbene quasi la metà stia cercando di avere un bambino da più di un anno (20 – 34 anni) o comunque da più di 6 mesi (35 – 44 anni). Le cause delle difficoltà di concepimento sono numerose e di varia natura. I disturbi dell’ovulazione, come per esempio l’ovulazione irregolare, sono responsabili del 20-30% delle difficoltà di concepimento. Inoltre, con l’avanzare dell’età, le chances di concepimento si riducono fortemente. L’età media in cui si diventa mamme è salita dai 25,7 anni del 1961 ai 27,1 del 1981, ai 28,2 del 1996 agli attuali 30,4. Si prevede che arriverà a 30,8 anni entro il 2011.
L’età media di coloro che si avvicinano alla fecondazione assistita è di 35 anni per le donne e 38 per gli uomini. Per quanto riguarda le donne, le trentenni sono le più numerose (70,1%); seguono le quarantenni (20,6%) e quindi le ventenni (con la percentuale più esigua, il 9,3%). Si parla di infertilità primaria o primitiva quando la donna non ha mai avuto una gravidanza e di infertilità secondaria quando la donna ha già avuto una gravidanza (comunque sia finita) ma ha difficoltà a restare nuovamente incinta. Circa il 40% delle coppie sterili sono affette da sterilità primaria, mentre il 60% ha una sterilità secondaria. In Italia la sterilità può venire attribuita ad un fattore maschile nel 25% circa dei casi, mentre in circa il 45% dipende da problemi della donna, nel restante 30% dei casi la causa è sconosciuta o legata a problemi di entrambi i partner.