Il numero di cause per dichiarare l’annullamento dei matrimoni è in calo, anche se ne risulta accresciuta la complessità. Il trend degli ultimi anni è confermato anche nel 2010, il cui bilancio è stato illustrato all’apertura dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano con sede a Modena.
Le cause trattate da questo tribunale nel 2011 sono state 155 (-13,98% sul 2009, quando erano state 180); le cause definite sono in totale 173; 163 quelle con sentenza affermativa sulla nullità, 10 quelle con sentenza negativa. Le cause abbandonate o sospese sono 11, erano 166 quelle pendenti dall’anno precedente, 137 quelle che restano pendenti a fine 2010, il 17,47% in meno rispetto all’anno scorso.
Quanto ai capi di nullità (ogni causa può essere avanzata secondo due o più capi) ci sono 48 cause affermative per difetto della discrezione del giudizio (cioè ‘non capire qual è la natura del matrimonio’), e 49 per l’incapacità psicologica di assumersi gli oneri del vincolo, 16 negative sulle stesse ragioni per ciascun capo. L’esclusione della fedeltà è stata accolta come causa di nullità in 8 casi, ma rifiutata in 3; in 76 cause è stata accolta l’esclusione dell’indissolubilità, in 96 l’esclusione della prole.
Il tribunale, ha spiegato l’arcivescovo di Modena Antonio Lanfranchi aprendo l’anno giudiziario, ‘è il luogo in cui la comunità ecclesiale si prende a cuore la fragilità di chi ha vissuto il fallimento, dicendo che la Chiesa ama queste persone. C’è la necessità di sinergia tra le attività formative della Chiesa, per educare persone che sappiano pronunciare un sì libero e responsabile. Ci sono alcuni atteggiamenti – ha concluso – che permettono all’amore di andare lontano: uscire da sé per andare verso l’altro, decidersi per l’altro, sacrificarsi per l’altro nella gratuità, la coscienza di coppia, una visione realistica della vita. Sono questi che consentono un lungo cammino‘.
Ricordiamo che questo dato è in sintonia con quanto il Papa aveva raccomandato alla Sacra Rota poco meno di un mese fa. ‘Basta con gli annullamenti facili dei matrimoni‘, aveva detto il pontefice in quella circostanza ricordando che ‘non esiste un matrimonio della vita ed un altro del diritto: non vi è che un solo matrimonio, il quale è costitutivamente vincolo giuridico reale tra l’uomo e la donna, un vincolo su cui poggia l’autentica dinamica coniugale di vita e di amore’.