Quando si parla di unioni civili, il pensiero va quasi automaticamente alla questione del riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, quando in realtà, l’unione civile è quella che dovrebbe garantire sotto il profilo dei diritti (e dei doveri) anche le coppie eterosessuali non sposate.
L’unione civile è il riconoscimento giuridico delle coppie non coniugate di qualunque sesso, per la quale molti paesi hanno previsto una legislazione specifica, (vedi la Francia coi Pacs ad esempio). In Italia, invece, a tutelare le unioni civili avrebbero dovuto pensarci i famosi Dico, che non sono stati mai approvati. Ma quali sono le differenze tra unione civile e matrimonio? Vediamo di capirne di più…
La differenza tra coppie di fatto e sposati
Esiste più di una differenza tra coppie di fatto e coppie sposate sia dal punto di vista dei diritti che da quello dei doveri. In caso di separazione, il coniuge più debole ha diritto al mantenimento da parte dell’altro, cosa che non è contemplata per le coppie di fatto, nemmeno quando sussiste un evidente stato di bisogno di uno (per esempio se non lavora). In caso di morte, il coniuge sopravvissuto ha diritto alla pensione di reversibilità, cosa non prevista per le coppie di fatto. Inoltre, il membro sopravvissuto se non sposato non ha diritto all’eredità del partner, anche in presenza di un testamento, avrebbe diritto solo alla cosiddetta quota ‘disponibile‘ a prescindere da qualsivoglia volontà testamentaria. Il diritto di assistere il partner in grave stato di malattia e quello conseguente al concedo retribuito sono previsti per le coppie sposate, ma non per quelle di fatto. Anche dal punto di vista economico e fiscale le coppie di fatto sono svantaggiate. Il convivente, a differenza del coniuge, non può risultare fiscalmente a carico e non ha diritto a nessuna detrazione. Le spese mediche possono essere detratte in parte anche dal coniuge che non le ha materialmente sostenute se gode di un maggiore reddito, cosa non contemplata per le coppie di fatto.
Foto di gwilmore
I diritti nell’unione civile
In alcuni stati europei, i diritti nell’unione civile sono in tutto e per tutto uguali a quelli che si acquisiscono con il matrimonio, è il caso dell’Austria, del Belgio, della Danimarca, della Finlandia. In altri paesi, invece, sono previsti istituti giuridici che tutelano la convivenza anche se non la equiparano del tutto al matrimonio, è il caso ad esempio dei Pacs in Francia o del Civil Partnership Bill in Irlanda che regolano il rapporto di locazione, contemplano specifiche misure fiscali, successione, eredità, immigrazione e altro ma non garantiscono il diritto all’adozione.
Foto sopra di Movilh Chile // www.movilh.cl e foto d’apertura di loop_oh
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