Colorati, eccentrici e alla moda, così sono visti i teenager del nuovo millennio. Paul Smith, Fred Perry, Converse, Nike, Abercrombie & Fitch, H&M, Tommy Hilfiger, Liu Jo, Ralph Lauren, Harmont & Blaine, Refrigue, sono i brand che vanno per la maggiore, anche se non rinunciano a capi meno ricercati o privi di firme note, mettendosi alla ricerca di vestiti originali e perché no di indubbio gusto vintage.
Sulla spiaggia sfoggiano fisici da nuotatori o da culturisti, indossando stivali o open toe per le ragazze, mentre i ragazzi non rinunciano a infradito semplici e colorati o sneakers impreziosite da lacci dal disegno originale; costumi da bagno striminziti o extralarge che seguono più personali interpretazioni di buon gusto che le ultime collezioni presentate per quanto riguarda l’abbigliamento estivo. Per un teenager infatti la moda è un modo per esprimersi, per conquistare, per affermare la propria identità, per gridare al mondo la propria esistenza. Che ci si trovi a New York o a Posillipo, l’Urban Style o lo Street Style attrae e affascina soprattutto gli under 20, poiché espressione di un mondo in continua evoluzione, controcorrente, spesso simbolo di una rivoluzione soggettiva. Capi di abbigliamento che divengono quindi angoli di mondo che si incontrano e che contribuiscono a formare nuove mode, ispirando stilisti e designer alla perenne
ricerca di moderne correnti creative. Al calar del sole, cambia anche lo stile. Di sera il gusto diviene preciso, elegante, interpretandolo sempre in maniera leggera, per non essere mai presi troppo sul serio. Non vi sono cravatte, ma camicie sbottonate leggermente. I ragazzi non rinunciano però a jeans o pantaloni attillati, in tessuto semplici, con colori chiari. Le ragazze riafferrano il bon ton per esprimere attraverso mini abiti fascianti, a campana, a righe, la loro femminilità; l’unica regola è osare con moderazione, per non essere derisi o guardati con sdegno. All’estero infatti i giovani azzardano di più, colpa di una cultura e di una tradizione italiana che non permette ai ragazzi di vestirsi in una maniera probabilmente considerata ‘eccentrica’. I fashion victim del futuro hanno quindi bisogno di essere maggiormente estrapolati dal loro ambiente, magari viaggiando, per confrontarsi con stili di paesi diversi e aprendo mentalità ancora chiuse.