Promosso da Due di Picche e Naplestreetstyle.com con il patrocinio di Younicef, il progetto/concorso moda ‘I’m not cool, I’m just pure’ si rivolge a tutti i giovani designers. Ciò che gli viene principalmente chiesto è di cimentarsi in una esperienza dallo scopo benefico e umanitario, inviando idee, grafiche, illustrazioni e claim in formato jpg che saranno destinate alla creazione di una serie di t-shirt, distribuite successivamente da Pink Distribution ed esposte alla fiera Pitti Immagine Uomo. Dopo l’iniziativa Baby pit-stop, ideata per le mamme e promossa a Milano, l’Unicef lancia un’altra interessante operazione di sensibilizzazione riguardante il settore dell’infanzia.
«‘I’m not cool, I’m just pure’, questo lo slogan dell’iniziativa, perché la purezza dell’infanzia è un bene che, seppur prezioso, andrebbe riconosciuto a tutti. Purtroppo ancora oggi, in una società che si autoproclama civile e progressista, un mondo a portata di bambino risulta ancora un’utopia. Ma è partendo dalle piccole cose che si realizzano le grandi imprese. Gli strumenti a nostra disposizione sono l’arte, la creatività, le idee e l’intuizione giovanile, e li convogliamo interamente in questa iniziativa» : questo il concept su cui si basa l’iniziativa dallo spirito umanitario.
Ogni designer vedrà il proprio nome o logo sulla t-shirt e da ciascuno capo venduto, verrà devoluto 1 euro in beneficenza all’ente Unicef. Con gli scatti fotografici sarà inoltre organizzata una esposizione apposita, nello stand di Pink Distribution in occasione della fiera Pitti Immagine.
Una occasione importante da prendere al volo, per mettersi in mostra, ma soprattutto per mettere la propria creatività a servizio dell’umanità. I designer selezionati avranno quindi la grande possibilità di farsi conoscere, attraverso queste due ottime vetrine, tra promozione e commercializzazione, divenendo il punto di incontro tra una progettazione pensata con il cuore con la realizzazione concreta di magliette creative dedicate a ‘C’era una volta un bambino’, e l’idea finale di riuscire ad attirare anche altri e numerosi donatori. Forse una piccola idea, ma che renderà entusiasti tanti giovani designer, soprattutto in un momento in cui la crisi economica ha investito praticamente tutti. Professione e cuore a confronto, uniti in un gesto di solidarietà, coinvolgendo moda e cultura, tra proiettori puntati sull’ internazionalità dell’evento.