Anemia sideropenica: quali sono le cause e quali le conseguenze? Si parla di anemia sideropenica in caso di carenza di ferro. Si tratta di una delle forme di anemia più comuni, ma che può essere facilmente risolta anche ricorrendo alla dieta giusta. Sintomo principale di questa forma di anemia è la scarsa presenza di emoglobina nel sangue, che si allontana dal limite di 10 g/dl. Altri sintomi comuni in questi casi sono la tachicardia e il pallore del viso. A soffrirne possono essere indistintamente gli adulti, i bambini e gli anziani. Ma, quali sono le cause del problema?
Cause
Uno stato di carenza di ferro può essere determinato da: apporto inadeguato di questo minerale attraverso la dieta, assorbimento inadeguato dello stesso, aumentato del fabbisogno giornaliero (ad esempio in concomitanza del ciclo mestruale o dopo emorragie importanti) e perdita protratta di ferro. Anche chi segue una dieta vegetariana è più soggetto alla carenza di ferro perché, se è vero che frutta e verdura contengono percentuali discrete di ferro, è altrettanto vero che vi si trovano nitrati, fosfati e fibre che tendono a ridurne l’assorbimento. E’ necessario, dunque, che anche in questo caso ci sia un’integrazione del ferro. Questa raccomandazione vale ancora di più per l’alimentazione dei bambini, che pure può essere vegetariana. Infine, va ricordato che proprio i bambini, soprattutto durante i primi anni di vita, hanno necessità di una maggiore quantità di ferro per sostenere la crescita delle masse muscolari. Altri fattori che possono determinare una carenza di ferro sono: diarrea, steatorrea intestinale, interventi chirurgici e scarsa secrezione acida nello stomaco (ipocloridria).
Conseguenze
In un primo momento questa forma di anemia è del tutto asintomatica. Per cui, se presa in tempo, essa non ha conseguenze rilevanti. In un secondo momento, però, possono manifestarsi fastidi e disturbi vari: spossatezza, difficoltà a respirare, tachicardia, fragilità di unghie e capelli, mal di testa, irritabilità, irritazioni alla mucosa della bocca o agli angoli delle labbra e capogiri. In questi casi è necessario agire soprattutto sul piano della dieta, per assicurarsi il giusto apporto di ferro. Qualora, poi, il medico dovesse riscontrane una mancanza importante, può anche valutare la prescrizione di integratori alimentari. Questi ultimi, però, non devono mai sostituire una dieta sana e variegata, basata sul consumo di frutta e verdura in abbondanza, ma anche di legumi e cereali.