I sintomi della carenza di vitamina A sono diversi. Ma, quali cibi la contengono? Si ribadisce sempre quanto sia importante consumare frutta e verdura a volontà; i nutrizionisti consigliano di seguire un’alimentazione variegata con almeno cinque piccole porzioni di frutta e ortaggi da distribuire nell’arco della giornata. Diversamente, le carenze vitaminiche possono dare problemi più o meno importanti. La carenza di vitamina A, tra le altre cose, può comportare: problemi alla vista, raffreddori recidivanti e ritardo nello sviluppo. Ma, quali sono i sintomi di questa carenza?
Sintomi
La vitamina A è necessaria, in primis, al benessere della vista; per questo, un primo segnale della sua carenza sono proprio i disturbi agli occhi in particolare l’incapacità di questi di adattarsi agli stimoli luminosi esterni, quando vi sono ambienti scarsamente illuminati. Altri sintomi legati agli occhi potrebbero essere anche la secchezza oculare e la formazione di detriti di cheratina nella congiuntiva. Ma, la carenza di vitamina A può anche provocare: raffreddori recidivanti, malformazioni ossee, ritardo nello sviluppo di bambini e neonati, infezioni varie, pelle secca e disidratata, perdita del senso dell’olfatto, inappetenza, stanchezza, orzaioli frequenti, anemia, dolore alle articolazioni, sterilità e aborti spontanei. Insomma, le conseguenze della carenza di vitamina A sono diverse e, chiaramente, dipendono anche dall’importanza della mancanza. Tutti questi sintomi, poi, possono manifestarsi singolarmente oppure congiuntamente e in maniera più o meno grave. Chiaramente, laddove il medico dovesse riscontrarne più di uno, sarà facilitato nella diagnosi della carenza di questa vitamina.
Cibi che la contengono
Quali sono gli alimenti che contengono vitamina A? La vitamina A è una vitamina liposolubile che si trova sia in cibi di origine vegetale che in alimenti di origine animale. A contenerla sono, anzitutto, il fegato, le uova e i latticini. Tra gli alimenti di origine vegetale, a contenerla sono soprattutto le verdure scure e quelle di colore giallo-arancio (come la carote, la zucca ed il pomodoro). Altri cibi che ne contengono quantità apprezzabili sono: l’aglio, l’olio di fegato di merluzzo, il prezzemolo, la lattuga, il crescione, il tarassaco, gli spinaci, il sedano, i broccoli, i cavolini di Bruxelles e il cavolo. Anche la frutta è necessaria in caso di carenza di vitamina A. Tra i frutti che ne contengono di più: pesche, melone, albicocche, mango, papaia, ciliege e anguria. Insomma, anche in questo caso li si riconosce dal caratteristico colore giallo-arancio. Preferendo questi alimenti nella propria alimentazione ci si assicura il giusto apporto di vitamina A; diversamente il medico può valutare la prescrizione di integratori specifici in relazione all’età e alla sintomatologia riportata.
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