Se il vostro stomaco si scuote con violenza dopo aver bevuto il latte e subito dopo provate lo stimolo della diarrea, il corpo vi sta probabilmente inviando un segnale: siete intolleranti al lattosio. Questi sintomi non rappresentano una certezza, ma ci sono buone probabilità che la diagnosi rispetti l’ipotesi fatta. L’intolleranza al lattosio sta a significare che si ha difficoltà a digerire cibi che ne contengono una certa quantità (a volte anche la minima presenza può scatenare i sintomi). La causa risiede nella scarsa presenza, all’interno dell’intestino tenue, di un enzima chiamato lattasi.
Sintomi dell’intolleranza al lattosio
Come abbiamo detto, la manifestazione di questa condizione fisica si esprime con una serie di sintomi facilmente identificabili. Essi di solito iniziano entro un periodo compreso fra la mezzora e le due ore dopo l’ingerimento di alcuni cibi o bevande che contengono lattosio. Eccoli, in breve:
– diarrea
– nausea
– crampi allo stomaco
– gonfiore
– produzione di gas
L’intolleranza al lattosio non è assimilabile all’allergia al latte; quest’ultima, infatti, è dovuta a problemi con le difese immunitarie dell’organismo. Al contrario, l’intolleranza al lattosio viene generata dall’insufficienza di lattasi. La differenza si riscontra anche nella comparsa dei sintomi, dopo aver ingerito latte: immediata per l’allergia e ritardata per l’intolleranza.
L’importanza dell’etnia e dell’età
L’intolleranza al lattosio è una condizione comune in particolari gruppi etnici, come gli asiatici, gli ispanici, gli afroamericani e i nativi d’America. Anche l’età è un fattore importante, perché con l’avanzare degli anni il corpo produce meno enzimi lattasi.
Affrontare l’intolleranza al lattosio
Benché molto fastidiosa, questo disturbo non è grave; uno dei modi per evitare i sintomi è ovviamente quello di ridurre o eliminare il consumo di cibi che contengono lattosio.
Chi ogni tanto non vuole rinunciare ad un cappuccino, ai formaggi o ad alimenti che contengono lattosio, può assumere in via preventiva delle tavolette di lattasi, vendute in farmacia. Il problema, però, è che si potrebbero comunque verificare dei disturbi per l’apparato digerente.
Un’altra soluzione è quella di bere latte con dosi ridotte di lattosio, ma senza perdere alcuni nutrienti come il calcio e la vitamina D.
Chi non può bere latte e consumare latticini, dovrebbe chiedere consiglio ad uno specialista e seguire un’alimentazione che consideri cibi contenti calcio.