Insieme alla bulimia, l’anoressia nervosa (AN) è uno dei più problemi più drammatici che affligge milioni di persone nel mondo: questa malattia, classificata tra i disturbi del comportamento alimentare, è contraddistinta dal rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Piaga della società attuale, in realtà le sue origini nosografiche sono molto antiche e nella storia la malattia si è associata di volta in volta a fenomeni differenti, ma connessi inevitabilmente con le sensazioni più profonde dell’io e il senso disperato di un vuoto incolmabile. Oggi, purtroppo, sono numerosissimi i siti in cui giovanissime creano forum e consigli su come diventare anoressiche. E la rete diventa un’arma a disposizione dei più fragili.
Nelle forme più gravi di anoressia possono svilupparsi malnutrizione, inedia, amenorrea ed emaciazione. L’anoressia, sebbene colpisca per la maggioranza il sesso femminile, è diffusa anche tra gli uomini e nella sua evoluzione mostra un coinvolgimento delle funzioni psicologiche, neuroendocrine, ormonali e metaboliche.
La voglia iniziale di una dieta si manifesta con un senso di ossessione e frustrazione crescenti, che porta al disperato conteggio delle calorie, a giornate regolate dal pensiero costante verso il cibo e nel tentativo della sua privazione con una tendenza alla maniacalità che spesso rende le persone anoressiche soggetti capaci di una disciplina assoluta, studenti e studentesse fuori dal comune, votate a una dedizione e perfezione rare.
Nel tentativo di controllare il proprio corpo si cerca di controllare ciò di cui il corpo si nutre. E con risultati spesso deplorevoli.
Secoli fa l’anoressia si è collegata a un ideale di fede che ha portato al fenomeno delle Sante anoressiche, come documentato da saggi quale Holy Anorexia, dove lo storico Daniel Bell fa risalire la malattia al XII secolo elencando Caterina da Siena, Chiara d’Assisi e 261 sante che hanno reso il digiuno una ragione di vita, attraverso cui elevarsi verso un mondo altro.
Tra i primi a parlare di anoressia il medico genovese Simon Porta nel Cinquecento e Richard Morton in Phisiologia del 1689: alla base vennero da subito individuate problematiche a livello familiare, tanto da essere consigliato un allontanamento dalle famiglie nei primi tempi di cura.
Un vuoto che induce a distaccarsi dal mondo degli uomini, dove la gerarchia era prerogativa degli uomini, verso un Assoluto trascendente, quale il caso delle Sante anoressiche, oppure un ideale di bellezza, come nella società occidentale atuale. Un problema di manipolazione del controllo che permane, problematico e intenso.
Oggi il web diventa, purtroppo, occasione per piattaforme di aggregazione per giovanissime in cerca di forum su come diventare anoressiche.
L’anoressia continua a mietere vittime ogni anno: i trattamenti possibili sono ancora in fase di studio ma, se le cure farmacologiche attuali possono dare solo un modesto beneficio alla persona, i tentativi di comprensione di ciò che giace nel torbido fondo della nostra anima sono necessari per capire ciò che guida la nostra mente.
Avete mai incontrato siti web e forum su come diventare anoressiche? Se vi è capitato, raccontateci la vostra esperienza. Se tu stai cercando informazioni su questo tema, fermati a riflettere: per capire realmente come controllare il tuo corpo, non puoi non affrontare il tuo spirito.