Proteggere la pelle dal cloro è importante per chi svolge attività di nuoto in modo costante; il cloro, infatti, è un agente chimico utilizzato per disinfettare l’acqua, principalmente quella delle piscine, e può avere effetti negativi sulla salute. Le persone che praticano nuoto in modo costante, infatti, sono più esposti a reazioni allergiche, asma e bronchiti. La pelle è una delle vittime predilette del cloro, per cui è opportuno proteggerla per evitare disidratazione ed altri effetti collaterali. Anche le mucose nasali possono subire gli effetti del cloro, gonfiandosi, ma basta utilizzare dei tappanaso per evitare il contatto con l’acqua.
La pelle è invece più esposta e va protetta dal cloro.
Gli oli vegetali oppure quelli alla vitamina E, spalmati prima dell’entrata in piscina forniscono protezione, così come le creme che contengono l’omega3; dopo la doccia, invece, il cloro si combatte con un olio detergente.
Evitate profumi vari e il trucco (in teoria dicono non debba essere aggressivo, ma è meglio non averlo proprio, siete in piscina non in discoteca!) per fare nuoto o altre attività in acqua, perché l’irritazione provocata dal cloro potrebbe essere amplificata.
Per proteggere la pelle dal cloro, è fondamentale che essa venga idratata per assorbire quel senso di secchezza che si prova al momento dell’uscita dall’acqua. Qui la scelta del principio nutriente dipende da pelle a pelle, per cui alcune si troveranno bene con la Nivea del supermercato, altre dovranno ricorrere alle soluzioni da farmacia. L’avena è molto nutriente, ma piuttosto costosa.
Capitolo bagnoschiuma: un passaggio cruciale per la protezione della pelle, ma bisogna stare attente ad alcuni luoghi comuni. In primo luogo l’antibatterico serve, ma non deve essere usto con troppa frequenza, altrimenti, anziché proteggere, rischia di uccidere la flora batterica utile alle pelle.
La cosa migliore è quella di alternare un antimicotico al normale bagnoschiuma, cercando di non eccedere con le quantità: se fate la doccia ogni giorno siete pulite, non c’è necessità di aggredire la pelle con i detergenti.
Proteggere la pelle significa non solo lavarla e tenerla lontano dalle infezioni, ma anche rispettarla e non imbottirla di sostanze che poi si rivelano più nocive degli effetti che dovrebbero prevenire.
È più o meno la stesa situazione della mamma ipocondriaca e apprensiva che imbottisce inutilmente il figlio di medicine e lo fa crescere senza anticorpi.