Mentre crea un certo scalpore la decisione di proibire il fumo anche nei parchi a New York, in Italia gli oncologi dell’Aiom, Associazione Italiana di Oncologia Medica, hanno proposto una tassa di un euro per lettini solari e sigarette, come azione di prevenzione nella lotta contro i tumori. Ma secondo voi è davvero giusto?
‘Basterebbe una tassa di un euro su fumo e tintarella per mettere insieme un piccolo tesoro da investire in potenziamento degli organici dei reparti e lotta alle liste di attesa, ma anche in prevenzione e rinnovamento del parco macchine’ ha spiegato il presidente dell’Aiom Carmelo Iacono.
Se in Italia il gruzzolo dorato di un tesoro da investire in salute suscita una certa ilarità e appare venato di tendenze utopistiche, bisogna ammettere che la sigaretta possiede un vasto esercito di schiavi, tra cui donne; sono infatti in costante aumento le fumatrici.
Il congresso dell’European Society for Medical Oncology, per la prima volta in Italia, ha proposto prezzi maggiorati per lettini solari e sigarette.
D’altro canto è davvero giusto pensare di risolvere il problema della salute imponendo una tassa, che tra l’altro va a scapito della coscienza individuale?
Forse il problema è che si potrebbe pensare di aumentare la coscienza critica sul tema. Ma certamente il libero arbitrio non dovrebbe porsi in discussione, né la questione di tesoretti che in Italia appaiono troppo spesso preda di un ‘Apriti sesamo’ fin troppo noto e facile.
Secondo gli oncologi dalla tasse sulle sigarette e lettini solari si ricaverebbero 4,5 miliardi di euro: una tassa per la salute contro il cancro diretta in particolare ai giovani.
Il team ha spiegato: ‘Chiediamo al Governo di intervenire come capofila per arrivare a una misura da estendere poi a tutto il continente. Siamo stati un modello con la legge antifumo del 2005, possiamo esserlo anche per l’introduzione di questo provvedimento che darebbe effetti immediati soprattutto sui giovani’.
Proteggere la pelle dai raggi uv e conoscere i rischi del fumo contro un aumento dei prezzi come mossa per limitare i costi umani e sanitari: se l’economia parla di un riscontro positivo, forse potremmo soffermarci a pensare quale ruolo negli anni abbiamo deciso di attribuire e consegnare alla capacità decisionale e critica dei milioni di consumatori in gioco, divisi tra pubblicità, temibili specchi delle allodole, discutibili Eden di cartapesta e spettri dove rinfocolare il desiderio di paura e odio.