Cos’è un cheloide? Quali sono i rimedi e le cause in questi casi? Un cheloide è una particolare cicatrice ipertrofica che può formarsi a seguito di traumi, interventi chirurgici (anche di tipo estetico), abrasioni, ferite, ustioni, piercing o tatuaggio. Ciò che distingue queste formazioni dalle classiche cicatrici è la loro espansione (a partire dalla ferita), nonché la mancata guarigione in assenza di cure adeguate. Se non si interviene, quindi, un cheloide tende ad espandersi, anziché guarire spontaneamente. Si comprende, dunque, quanto queste cicatrici possano rivelarsi antiestetiche e generare complessi e imbarazzi nei soggetti che le sviluppano. Cosa fare in questi casi?
Sintomi
Come distingue un cheloide rispetto alle comuni cicatrici? In genere un cheloide si caratterizza per: colorito rossastro iniziale della ferita (in seguito esso tende ad assumere una sfumatura più rosea o marroncina), assenza nella zona di follicoli piliferi, lesione cicatriziale che non si riassorbe spontaneamente, estensione della ferita iniziale (invece della sua regressione), consistenza quasi “gommosa” della lesione, che presenta anche sviluppo irregolare. Inoltre, talvolta, il cheloide provoca fastidio, prurito e leggero indolenzimento della zona. Questi sintomi sono indiziari; per una diagnosi corretta, in caso di dubbi, si consiglia di consultare un dermatologo.
Trattamento e cure
Il cheloide si schiarisce? Guarisce spontaneamente o necessita di cure appropriate? Sono queste le domande più frequenti che interessano chi vede accrescere queste particolari cicatrici della pelle. Per il trattamento di queste lesioni sono possibili diverse soluzioni. La cura più appropriata ad oggi pare essere quella a base di iniezioni di cortisone per via intralesionale; è sufficiente un’iniezione al mese per garantire un buon risultato estetico, anche se non sono da escludersi recidive. In alternativa, si può optare per la laserterapia o la crioterapia; si tratta di trattamenti poco dolorosi, ma il secondo non è possibile nelle persone di carnagione particolarmente scura. Ancora, sono possibili le iniezioni d’interferone o di fluorouracile; su queste tecniche, però, restano ancora dubbi da parte di alcuni medici. Infine, si può agire con l’applicazione di fogli di silicone; questo trattamento risulta utile soprattutto per limitare il fastidio del prurito e per prevenire recidive, più che per la cura vera e propria del cheloide. Infine, in caso di cheloidi, si consiglia sempre di mantenere la cicatrice ben pulita e di utilizzare una crema nutriente e antiossidante. Particolare attenzione e cura deve aversi anche per la cicatrice del taglio cesareo.