Curare la depressione con nuovi trattamenti non soltanto è possibile, ma appare necessario. Una nuova molecola, l’agomelatina, per il trattamento della depressione sarà diponibile per i pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali. Molte sono le ricerche in corso da parte della comunità scientifica: se ne parla oggi a Cagliari.
Il professor Eugenio Aguglia, presidente della Società Italiana di Psichiatria (Sip) riguardo l’utilizzazione di una molecola come l’agomelatina ha spiegato: ‘La disponibilità anche in Italia di una nuova molecola è positiva e importante per il paziente, anche se attualmente non rimborsabile dal sistema sanitario nazionale‘
Aguglia ha aggiunto: ‘Crediamo che vada fatto ogni sforzo comune perché tutti i pazienti depressi abbiano uguale possibilità di accesso alle cure migliori. La battaglia per combattere la depressione deve continuare’
Dell’agomelatina, farmaco apartenente a una nuova classe di antidepressivi, se ne parlerà al XVII Congresso di Neuropsicofarmacologia, iniziato ieri a Cagliari.
Attualmente sono moltissime le ricerche in corso, che tentano di spiegare i meccanisimi alla base del male oscuro. Se recenti esperimenti tedeschi avevano dimostrato fenomeni quale la deformazione del nervo ottico da parte di chi è depresso, ora viene a considerarsi sempre di più l’interazione gene-ambiente e il tentativo di determinare la patologia mentale a partire dalla vita intrauterina.
Secondo l’OMSLa depressione è un fenomeno talmente esteso che tra 10 anni questa malattia potrebbe rappresentare una della principali cause di disabilità nel mondo, seconda solo alle patologie cardiache.
Oggi in Europa i malati di depressione sono circa 60 milioni e di questi il 50% soffre delle forme più gravi e invalidanti che costringono a lunghe terapie, allontanamenti dalla vita quotidiana e ricoveri: in Italia il 25% della popolazione ha vissuto almeno un episodio depressivo durante l’arco della vita.
La depressione è una malattia che colpisce soprattutto le donne. Secondo il professor Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Fatebenefratelli-Oftalmico-Melloni di Milano ‘Una recente indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) ha messo in evidenza la scarsa fiducia delle donne verso i trattamenti della depressione: il 54% ritiene che la depressione sia addirittura più difficilmente curabile del tumore al seno’.
Ma curare la depressione è possibile e se nuovi trattamenti, quale l’agomelatina, contribuiscono ogni giorno al progresso della ricerca scientifica, sarà soprattutto la voglia di continuare a parlarne, l’esporsi senza paura calandosi nei meandri di un’anima spesso difficile da affrontare, il necessario percorso che salverà le donne del futuro.