Avete mai sentito parlare di dipendenza affettiva? I sintomi e la cura in questi casi sono diversi. Per dipendenza affettiva si intende la trasformazione di un rapporto d’amore in condizione stessa della propria esistenza. In questi casi la persona amata diviene l’unica fonte di piacere e appagamento personale, mentre il proprio io e i propri bisogni vengono sacrificati. Questo atteggiamento porta anche all’inevitabile paura di perdere l’altro e tutto ciò che il rapporto è in grado di garantirci. Ma, quali sono i sintomi specifici da cui desumere una vera e propria forma di dipendenza? In che modo questa si distingue dal normale attaccamento che inevitabilmente si prova in tutte le relazioni sentimentali?
Sintomi
Per distinguere un sano attaccamento sentimentale da una morbosa dipendenza occorre prestare attenzione ad alcuni elementi in particolare. Come nelle altre forme di dipendenza, infatti, anche in questi casi per potersi parlare di una vera e propria patologia psicologica, occorre che siano ravvisabili: ebbrezza (il soggetto dipendente tende a star bene solo quando è in presenza della persona amata), necessità della “dose” (il dipendente tende ad aumentare progressivamente le occasioni di presenza e vicinanza della persona amata) e la perdita dell’io (il dipendente tende a vivere in funzione dell’altro e trascura i suoi bisogni, i suoi sentimenti e la propria realizzazione). Infine, ovviamente, il dipendente affettivo richiede anche all’altro una dedizione totale e può arrivare a fare ricatti affettivi (minacciando al limite il suicidio), oltre ad ostentare spesso una morbosa gelosia. Da questi sintomi si evince, quindi, una grande differenza tra l’amore sano e la dipendenza affettiva. Nel primo l’ansia di separazione e l’ossessione per l’altro la fanno da padrone, mentre nel secondo queste manifestazioni sono tipiche del periodo iniziale legate all’innamoramento, ma poi tendono gradualmente a dissolversi lasciando spazio a un sentimento meno ansioso e più maturo.
Cause
Le cause della dipendenza affettiva sono ormai note. Questa forma di dipendenza, che colpisce soprattutto le donne (anche se non è infrequente quella maschile), è spesso originata da situazioni familiari che sono state carenti nell’infondere amore, accudimento e stima di sé. E infatti, durante l’infanzia, le figure di riferimento in tal senso sono proprio i genitori che possono originare, pur inconsapevolmente, tali carenze, che si rifletteranno poi nei rapporti d’amore futuri.
Cura
Come uscirne? Le persone che sviluppano dipendenza affettiva sono convinte che i loro bisogni non contano e/o che non sono degne di essere amate. Al limite, tali convincimenti inconsci possono derivare anche da abusi sessuali o violenze fisiche e/o psicologiche subite durante l’infanzia. Per questo, in questi casi, è necessario ricorrere ad uno specialista che, attraverso la psicoterapia, riesca a far superare eventuali traumi o la scarsa considerazione di sè.
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