Arrivano i nuovi LEA, ovvero i nuovi livelli essenziali di assistenza. Cosa sono e cosa cambia? Si tratta di cure e prestazioni garantite gratuitamente o con il pagamento di un ticket. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin li ha definiti “un passaggio storico per la sanità italiana”. Molte delle prestazioni che fino ad oggi potevamo avere solo pagando, adesso grazie ai nuovi LEA, saranno gratuite. Un cambiamento di cui il Ministro si dice fiero e per cui sono stati stanziati 800 milioni di euro. E’ stata inoltre costituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA, con il compito di monitorarli costantemente nel tempo in base all’effettivo bisogno e alle eventuali innovazioni. Una delle più grandi novità riguarda la fecondazione assistita.
Fecondazione assistita
Nella nuova formulazione dei LEA rientra anche la fecondazione assistita, sia eterologa che omologa. Un tentativo, probabilmente, di semplificare l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita in un periodo come quello attuale, caratterizzato da un vero e proprio calo delle nascite. La grande novità, come ha sottolineato il Ministro Lorenzin, è anche che per la procreazione assistita omologa ed eterologa saranno a carico dell’Ssn anche tutti gli esami diagnostici. Le famiglie avranno la possibilità di accedere alla Pma nel pubblico ed estendendo le prestazioni. Sarà più semplice, dunque, affrontare il trattamento che, purtroppo, fino a questo momento è stato molto costoso e, in molti casi, quasi proibitivo.
Procedura e costi attuali
Fino ad oggi i costi della fecondazione assistita sono stati molto alti. In Italia, volendo ricorrere alla fecondazione assistita presso un ospedale pubblico, è necessario pagare un ticket, con un costo che varia da regione a regione. Secondo un recente studio del Censis il prezzo varia dai 30 al 1000 euro. In Lombardia, ad esempio, il ticket è di 36 euro, ma per la fecondazione in vitro si raggiungono i 5.200 euro. In Sicilia il ticket si aggira intorno ai 1000 euro, in Puglia 700 se non si supera un determinato ISEE, mentre in Toscana tra i 500 euro e i 700 euro. L’eterologa ha un costo superiore e, negli ospedali pubblici, si fa solo in Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. E’ sempre necessario attendere dei tempi che variano, solitamente, dagli 8 ai 12 mesi. Inoltre bisogna ricordare che il ticket è da pagare per ogni tentativo di fecondazione, dunque una media di 3 volte.
Cliniche private
Per quanto riguarda le cliniche private, secondo i dati Censis, per un ciclo si spendono 4200 euro al Nord, 5200 al Centro e 2900 al Sud e nelle isole, ma in questo caso sono compresi tutti gli esami necessari per la procedura e tutti i vari tentativi di fecondazione e la supervisione medica. Esistono, poi, diverse cliniche private low cost all’estero che promettono il trattamento a costi ridotti, ma rimangono spesso molti dubbi sulla sicurezza e la salute sia della madre che del bambino, ed è sempre meglio, quindi, evitare di fidarsi di prezzi allettanti.
I cambiamenti
Fino ad oggi l’unica maniera per ottenere un rimborso era richiedere alla propria Asl il rimborso dal Servizio Sanitario Regionale, se la propria regione ha inserito nei livelli essenziali di assistenza la pma omologa ed eterologa. Con i nuovi LEA il sistema sanitario nazionale garantirà, grazie alle esenzioni, diverse prestazioni gratuite, come la selezione dei donatori, il prelievo, la conservazione e la distribuzione. Sarà richiesto un contributo, invece, soltanto a chi usufruisce della eterologa.
Il Ministro Lorenzin ha sottolineato che che ci sono coppie che arrivano a spendere 40, 50 o 60 mila euro per una gravidanza, ma con i nuovi LEA questo non sarà necessario e la fecondazione assistita potrà finalmente essere una possibilità valida e possibile per tutti.