L’industria farmaceutica è in fermento dopo l’approvazione, da parte della Commissione Bilancio del Senato, dell’obbligo, per le ricette mediche, di riportare i principi attivi dei farmaci prescritti, oltre ai loro nomi. Quindi i farmaci generici trovano più spazio e disponibilità per i pazienti, i quali si troveranno di fronte la possibilità di poter scegliere la soluzione più conveniente, anche dal punto di vista economico. I medici mantengono comunque la facoltà di vincolare il farmacista se viene espressamente richiesta, con motivi incontrovertibili, la vendita di un particolare farmaco.
Le reazioni
Sono subito arrivate le prime critiche e le considerazioni positive. Al primo gruppo appartengono gli esponenti del Fimmg (Federazione dei medici di famiglia), secondo i quali si rischia di lasciare la quasi totale discrezione nella scelta del medicinale al farmacista, con il rischio di far prevalere gli interessi economici dei singoli venditori (ma bisogna dire che anche in precedenza si andavano ad assecondare le lobby delle case farmaceutiche, con la differenza che ora il paziente può almeno risparmiare acquistando un prodotto dalla pari validità di uno griffato).
Inoltre il medico potrebbe essere impedito nella prescrizione di un determinato farmaco.
A cantar vittoria sono le associazioni come Altroconsumo, che hanno etichettato come positiva l’introduzione di questa novità. Conti alla mano, Altroconsumo ha fatto notare che i cittadini italiani hanno speso oltre 1.3 milioni di euro, durante il 2011, per l’acquisto di medicinali di marca (tra ticket e spese a loro carico), facendo registrare un aumento del 13% rispetto allo scorso anno.
Vantaggi e svantaggi
In primis, saranno i pazienti i maggiori beneficiari di questa inversione di tendenza; alcuni parlano anche di una maggiore consapevolezza che andranno ad assumere, conoscendo il principio attivo di ogni farmaco.
Ma anche le aziende produttrici di farmaci generi ne trarranno vantaggio, diventando molto più competitive sul mercato, infliggendo un duro colpo alle industrie farmaceutiche, le quali controbattono (Farminidustria davanti a tutti) che il Servizio Sanitario rimborsa già il farmaco equivalente con il prezzo più basso, quindi non il tanto decantato risparmio per le casse della sanità non ci sarebbe.
I rischi
In effetti alcuni rischi potrebbero esserci, dettati soprattutto dalla nuova tendenza delle diagnosi fai da te sul web, che portano a considerazioni errate. Spesso, infatti, si hanno informazioni sbagliate circa i principi attivi che sono alla base di determinati farmaci.