Gioco d’azzardo: una dipendenza da curare come il fumo

video_poker

Il gioco d’azzardo, così definito dal Ministro Andrea Riccardi, in Italia sta diventando una vera e propria dipendenza, proprio come le sigarette, questo tipo di ‘malessere’ ha un nome si chiama ‘ludopatia’. In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo oggi nel nostro paese, secondo Ministro per la Cooperazione Internazionale‎ Andrea Riccardi, bisognerebbe mettere delle limitazioni alla pubblicizzazione dei giochi tipo video poker, enalotto, lotto e così via, proprio come per le sigarette.

La ludopatia è stata spesso definita la malattia del secolo, giocare d’azzardo piace e non è difficile diventarne dipendenti. Il Ministro Andrea Riccardi ‘In un momento di difficoltà economica il miraggio di una ricchezza facile e immediata ha mandato in rovina molte persone. Particolarmente esposti sono i giovani, i disoccupati e le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, gli anziani soli – e segue ancora dicendo – Lo Stato, che incassa molte risorse da questo settore, non può non occuparsi delle categorie più a rischio e dei drammi sociali non marginali che il gioco d’azzardo produce’.

Ne parliamo in ambito di salute, perchè si tratta di una vera e propria dipendenza che va curata come tutte le altre perchè porta facilmente alla rovina di un’intera vita.

Da dove cominciare? Innanzitutto, secondo gli esperti, dal Governo e da come i giochi d’azzardo vengono pubblicizzati. Nelle ultime settimane siamo stati bombardati dalla pubblicità della Sisal che incita a giocare ed associa il gioco l’azzardo alla capacità di sognare. E’ giusto? In effetti, oggi è un messaggio troppo forte che potrebbe convincere molti a giocare ed a giocare troppo.

Il gioco d’azzardo in Italia è una vera e propria macchina da guerra, fa vittime tutti i giorni tanto che anche il governo Monti aveva anche ipotizzato una tassa su questo tipo di giro di soldi.

In ogni caso, come dicevo, la prima cura è la prevenzione, sono molti i comuni italiani che già si stanno attivando per concedere meno licenze e per ridurre le pubblicità di questo tipo di giochi in ambiti delicati, come bar vicino le scuole tv locali e altro.

La ludopatia quindi è una dipendenza come tante altre e può essere curata. Chi soffre di ludopatia per esempio può richiedere il divieto di ingresso ai luoghi dove si gioca, come sale bingo o casinò. La cosa importante sarà rendersi conto di soffrire di questa dipendenza e farsi aiutare subito da uno psicologo, il giocatore incallito, secondo gli esperti della ‘malattia’, non smetterà mai di giocare se non con l’aiuto di persone specializzate.

Qui di seguito il nuovo video della Sisal, criticato da molti nelle ultime settimane.

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