Il teflon delle padelle è cancerogeno?

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Il teflon delle padelle è cancerogeno? Negli ultimi tempi si è acceso un ampio dibattito in merito alla pericolosità di un particolare materiale utilizzato per produrre le padelle antiaderenti. Le voci in merito sono state diverse, anche se alcuni studi sembrano dimostrare che questo materiale va utilizzato nel modo più appropriato, se si vogliono evitare rischi per la salute.

Il teflon è pericoloso?

Il dibattito sulla pericolosità del teflon è iniziato dopo che l’EPA (Enviromental Protection Agency), un’agenzia americana per la protezione dell’ambiente, ha evidenziato che il teflon, materiale con il quale vengono rivestite le padelle, può essere cancerogeno. Secondo la stessa Agenzia, il colpevole sarebbe l’acido perfluoroctanico, che rimarrebbe addirittura per ben 4 anni nel sangue. Per questi motivi, l’agenzia ambientale statunitense, ha intimato alle aziende produttrici di teflon di eliminarlo progressivamente da tutti i processi industriali entro il 2015. In altre parole, oltre questa data, questo prodotto sarà considerato illegale in quanto cancerogeno. A confermare la pericolosità del teflon è stato anche un altro studio, portato a termine dai ricercatori della Exeter University, che ha messo in luce come il teflon sia dannoso anche per la tiroide, soprattutto per le donne. Per tutti questi motivi, alcuni esperti consigliano di utilizzare solo le padelle integre e di liberarsi, invece, di quelle con il fondo graffiato, che possono innescare il processo cancerogeno.

Alternative possibili

Va anche detto che alcune aziende produttrici sostengono che l’acido perfluoroctanico scompare nel corso del processo di lavorazione del rivestimento antiaderente, per via delle elevate temperature. Comunque, è possibile utilizzare alcune alternative alle classiche padelle antiaderenti in teflon. Anzitutto, si possono utilizzare quelle al titanio, un materiale ugualmente antiaderente; queste pentole hanno un costo relativamente elevato, ma sono resistentissime. Anche la terracotta vetrificata è una buona alternativa; pure in questo caso si tratta di pentole resistenti e in grado di offrire un’antiaderenza completa. Al posto delle padelle in teflon potete utilizzare anche le pentole in ceramica atossica, anche se bisogna fare attenzione all’eventuale utilizzo di smalti non completamente atossici per la rifinitura. Infine, come alternativa, potete usare le pentole in vetro Pirex (che sono considerate le pentole più sicure dal punto di vista della salute) o quelle in ferro (che però presentano l’inconveniente di poter essere soggette alla ruggine nel caso vengano lavate con acqua). Infine, potete optare per le pentole in pietra ollare (antiaderenti), per quelle in acciaio inox (resistenti ma non particolarmente antiaderenti), per quelle in alluminio, per quelle in ghisa smaltata (facendo attenzione però agli eventuali smalti utilizzati per la rifinitura) o per quelle in rame (che contribuiscono anche ad uccidere alcuni batteri durante la cottura dei cibi).

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