L’anello vaginale è uno dei contraccettivi femminili di ultima generazione. Approvato dalla Food and Drug Administration nel 2001, dopo poco è stato introdotto anche in Italia, ma ancora non tutti lo conoscono, specialmente fra i più giovani, che potrebbero invece apprezzarne gli innegabili vantaggi rispetto alla pillola, mettendosi al riparo da gravidanze indesiderate. Si tratta di un anello in materiale plastico, atossico e biocompatibile, che rilascia, come la pillola, estrogeni e progestinici.
Si basa su un sistema di rilascio, continuo e costante, di una dose bassa di estrogeno e progestinico (15 mcg di EtinilEstradiolo e 120 mcg di Etonogestrel al giorno. E’ efficace quanto la pillola, perché funziona con lo stesso meccanismo, inibendo l’ovulazione e modificando il muco cervicale, in modo da rendere difficoltosa la risalita degli spermatozoi. Una volta inserito, l’anello resta in posizione da sé e non c’è altro da fare, se non rimuoverlo dopo tre settimane, non viene minimamente percepito, neanche durante i rapporti sessuali, che peraltro non lo spostano dalla sua sede.
Vantaggi: gli ormoni arrivano direttamente nel sangue della donna, saltando i delicati passaggi gastrointestinale ed epatico;
L’assorbimento costante di ormoni attraverso la mucosa vaginale riduce drasticamente le irregolarità del ciclo (spotting o assenza dello pseudoflusso mestruale, frequenti con le pillole a bassissimo dosaggio).
E’ molto più difficile dimenticarlo: infatti si introduce in vagina una volta al mese, dura tre settimane, dopo di che si sospende per una settimana e poi si ricomincia il ciclo con un novo anello.
E’ efficace anche quando si hanno episodi di diarrea o vomito. Sembra dia meno effetti collaterali indesiderabili.
Non si vede: non c’è più da nascondere la scatolina delle pillole ad occhi indiscreti.
Controindicazioni: anche se la maggior parte delle donne non ha avuto problemi nell’inserire l’anello in vagina e nel rimuoverlo, può accadere che non ci si senta abbastanza a proprio agio nella manipolazione dei genitali, per cui in questo caso è preferibile prendere la pillola (e magari cercare una soluzione al disagio attraverso delle sedute psicoterapeutiche);
Le donne in gravidanza e allattamento non possono usare questo metodo, così come le donne che hanno perdite di sangue vaginali dipendenti da cause non ancora accertate, tumore della mammella, insufficiente funzionalità epatica, malattie comportanti un aumentato rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, patologie trombo-emboliche, diabete con complicanze vascolari, severa cefalea);
Il contraccettivo è inoltre vietato a chi fuma troppo (più di 20 sigarette al giorno), a chi ha passato gli ‘anta’, o sta per arrivarci, a chi è largamente sovrappeso;
L’anello vaginale va prescritto dal ginecologo, dopo un’accurata visita e controlli periodici.