Le malattie psicosomatiche mostrano un costante aumento: lo stress colpisce la pelle, che diventa un ricettacolo per le problematiche quotidiane e non riuscendo a trovare altra via di fuga sfoga sull’epidermiche il disagio che vorremmo mettere sotto silenzio. Se appare ineliminabile dover affrontare i disagi interiori che si esprimono sulla cute, creme e trattamenti di medicalizzazione permangono come metodo di cura, soprattutto di giovamento nelle fasi acute, tuttavia in vista di una guarigione definitiva è fondamentale ascoltare le necessità dettate dal corpo sofferente e iniziare a rallentare i ritmi.
Sempre più spesso lo stress si esprime attraverso le malattie della pelle: è stato stimato che oltre la metà della popolazione soffre, o ha sofferto in passato, di un problema che riguarda la pelle, tanto da aver fatto ricorso a cure mediche tra il 18 e 27% dei casi.
Negli ultimi anni le malattie della pelle hanno mostrato un progressivo aumento e molto spesso si sono rivelate strettamente collegate allo stress: curare la pelle per avere un’epidermide luminosa, sana, splendente in realtà è possibile con piccoli stratagemmi quotidiani, ma soprattutto iniziando a riconsiderare i propri ritmi di vita.
La pelle è infatti il nostro confine con il mondo ed è capace di esprimere in maniera estremamente sensibile e profonda i nostri conflitti con noi stessi e gli altri, oltre che la nostra gioia.
Alcuni neurofisiologi del Cousin Center per la psiconeuroimmunologia dell’Università della California hanno sottoposto un gruppo di volontari a un’esperimento basato sulle reazioni allo stress: per una minoranza di volontari alcune aree del cervello sono risultate iperattive, con un conseguente aumento della risposta infiammatoria. Qesto ha aumentato l’attenzione sui processi attraverso cui si esprime lo stress, che segna sempre più spesso un’ipersensibilità collegata ai centri epidermici.
‘Tra il cervello e la pelle esiste una specie di corsia preferenziale perché entrambi originano dalla medesima porzione, più propriamente lo stesso foglietto embrionale. Basti pensare alla psoriasi, una delle più diffuse malattie della pelle: più di metà delle persone con questa patologia ricordano di aver vissuto esperienze stressanti prima della comparsa o dell’aggravamento della malattia‘ spiega Marcello Monti, docente di dermatologia dell’Università degli Studi di Milano, che aggiunge: ‘In generale, con tutti i disturbi alla pelle dobbiamo rallentare e chiederci se non stiamo sopportando uno sforzo psichico eccessivo. Dopo aver preso consapevolezza del fatto che una guarigione completa, senza ricadute, sarà improbabile finché saremo sottoposti a uno stress eccessivo, e che pomate e rimedi vari da soli non saranno risolutivi, arriva la parte più difficile: cercare di cambiare qualcosa nella nostra vita, adottando strategie per controllare meglio la fatica psichica, magari introducendo qualche sana valvola di sfogo’.
Se le malattie psicosomatiche si mostrano in aumento e lo stress colpisce la pelle inesorabilmente, forse è possibile iniziare a sconfiggere questo processo affrontandolo in una maniera differente: guardando in pieno volto le problematiche della nostra giornata iniziando a disegnarle in unmodo nuovo.