La meditazione allunga la vita: oltre ai benefici a mente e corpo, al classico rilassamento e benessere psico fisico, ci sarebbe anche un processo di rinnovamento cellulare che allungherebbe la vita a tutti coloro che praticano la meditazione. Tra gli individui che con assiduità si dedicano alla meditazione, si sarebbe evidenziato oltre ad un abbassamento dei livelli di stress, di colesterolo anche un rallentamento dei processi di invecchiamento: tutto merito di un enzima prodotto durante la pratica meditativa che allungherebbe la vita alle cellule, riducendo anche i rischi di cancro.
La meditazione non servirebbe solo per dimagrire, abbassare lo stress e raggiungere un benessere mentale. Da un recente ricerca pubblicata sulla rivista Psychoneuroendocrinology è emerso che ci sarebbe una forte relazione tra i cambiamenti psicologici positivi e l’attività di un enzima, la telomerasi, responsabile della longevità delle cellule. Sarebbe proprio merito del grado di benessere mentale, equilibrio interiore e serenità raggiunta attraverso la meditazione, ad influenzare la produzione della telomerasi, enzima che svolge l’importante compito, a livello cellulare, di assicurare la longevità delle cellule. L’esperimento condotto da scienziati provenienti da due università quella della California, Davis, e quella di San Francisco, ha coinvolto 60 individui, 30 dei quali impegnati per 3 mesi a praticare meditazione due volte, per un totale di 6 ore giornaliere. A fine ricerca gli individui che avevano seguito le sedute di meditazione presentavano un livello di telomerasi molto alto, maggiore di quasi un terzo rispetto al gruppo di controllo. Dal momento che i telomeri costituiscono la difesa principale contro i danni a cui vanno incontro i cromosomi durante la divisione cellulare e, quindi, rappresentano una forma di protezione importante contro l’invecchiamento, i medici sono convinti che la meditazione influenza la longevità di tutto l’organismo e può essere un valido alleato per la lotta al cancro. Abbiamo scoperto che la meditazione promuove positivi cambiamenti psicologici e che chi medita, ottenendo più accentuati miglioramenti nelle varie dimensioni psicologiche, ha anche i più alti livelli di telomerasi: ha detto Clifford Saron, ricercatore associato presso l’UC Davis Center for Mind and Brain. Questa relazione stretta tra i cambiamenti psicologici e l’attività dell’enzima telomerasi è il primo tassello scientificamente provato che promuove a tutti gli effetti la meditazione.