Quali sono i sintomi e le cure per i noduli al fegato? I noduli al fegato si distinguono in benigni e maligni e secondari (o metastatici). In quest’ultimo caso il nodulo o tumore al fegato è solo secondario, appunto, rispetto ad altro detto primitivo e situato in altra parte del corpo. Ma, cosa sono i noduli e, come distinguere un nodulo benigno da uno maligno? Quali sono i sintomi, le cause e le cure possibili in questi casi?
Noduli o tumori benigni
Tra i tumori benigni del fegato troviamo: l’adenoma epatocellulare, l’iperplasia nodulare focale, l’emangioma e l’iperplasia nodulare rigenerativa. L’adenoma epatocellulare è più frequente nel sesso femminile (come i noduli al seno) forse anche per l’utilizzo dei contraccettivi ormonali. Questi noduli sono voluminosi fino a 10 cm di diametro e possono causare, quindi, tra gli altri sintomi, anche dolore addominale, oltre che essere palpabili al tatto. Per la diagnosi possono essere utili: un’ecografia addominale, una TC dell’addome e, in casi particolari, anche un’arteriografia epatica. Per la cura, infine, si può intervenire con l’asportazione della massa benigna. L’iperplasia nodulare focale, invece, è un tumore benigno per cui è ugualmente indicata la chirurgia ai fini della risoluzione del problema. Anche l’emangioma è un tumore benigno che assai di rado può evolvere in una forma maligna. Infine, l’iperplasia nodulare rigenerativa, che si caratterizza per noduli multipli. Altri tumori benigni o cisti sono gli adenomi dei dotti biliari, i cistoadenomi e gli emnagioendoteliomi.
Noduli o tumori maligni
Il tumore maligno del fegato, invece, dipende nella maggior parte dei casi da un’infezione da virus dell’epatite B e dell’epatite C . Queste infezioni, infatti, tendono a cronicizzare ed ad evolvere verso le forme di epatite cronica e di cirrosi epatica. Sintomi della presenza di un tumore maligno al fegato sono: dolore e presenza di massa addominale palpabile, ma anche ittero e febbre. Per la diagnosi si ricorre a: ecografia addominale, TC addome e RMN, arteriografia della arteria epatica, con l’intento di attuare talora anche la chemoembolizzazione della massa. Per quanto riguarda la cura, invece, se la neoplasia è scoperta in tempo si può intervenire con un intervento chirurgico; diversamente, e anche in caso di metastasi, l’intervento può essere del tutto inutile. Infine, come opzione terapeutica, si può ricorrere anche al trapianto del fegato. Altre terapie possibili sono la chemioembolizzazione e l’alcolizzazione delle lesioni per via percutanea o la crioalblazione e la terapia genica o la terapia a radioablazione. Cure e sintomi, quindi, possono variare in relazione al tipo di tumore maligno.