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Come riconoscere i sintomi e quali sono le principali cause e le possibili cure della pitiriasi rosea di Gibert? Si tratta di una malattia infiammatoria della pelle scoperta nel 1860, proprio da Camille Melchior Gibert, da cui prende il nome. Colpisce per lo più i giovani e si presenta spesso in primavera o in autunno. E’ caratterizzata da un lesione di colore rosa sul corpo, solitamente sul tronco, detta chiazza madre, seguita poi da altre piccole lesioni sul corpo nei giorni successivi. Proprio per le sue caratteristiche la diagnosi può essere fatta anche semplicemente guardando le eruzioni cutanee. In ogni caso si tratta di una malattia benigna che può, però, provocare prurito e fastidio, ma che nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente.
Le cause della malattia
Le cause della pitiriasi rosea non sono chiare, esistono infatti diverse teorie: potrebbe essere di origine virale ma ad oggi non è stato possibile dimostrare che un virus abbia causato la malattia. Secondo le ultime ricerche il virus farebbe parte della stessa famiglia del virus dell’herpes e viene spesso diagnosticata a persone che soffrono di grave stress. Secondo alcune fonti le cause potrebbero essere anche agenti esogeni non infettivi, come i farmaci, secondo altre si tratterebbe invece di una malattia autoimmune.
I principali sintomi
I sintomi della pitiriasi rosea di Gibert sono la comparsa di un’eruzione cutanea di colore rosa, che può essere preceduta da malesseri di diverso tipo come febbre, mal di testa, mal di gola, mal di stomaco e una sensazione di malessere diffuso. Ciò che caratterizza la pitiriasi rosea di Gibert è però la comparsa di una macchia rosa di forma ovale, che generalmente si presenta sull’addome, sul torace o sul dorso o sul collo e che può avere una grandezza che va dai 2 ai 10 cm. A questa eruzione cutanea primaria, che viene appunto detta macchia madre, segue solitamente una seconda eruzione nelle settimane successive, con piccole chiazze in rilievo. Queste possono essere fastidiose e creare una sensazione di prurito sulla pelle. Una volta guariti le macchie non saranno più visibili nè si formeranno cicatrici.
La trasmissione ad altri soggetti
Colpisce per lo più individui dai 10 ai 35 anni e le donne in gravidanza, ma può presentarsi anche in altre fasce d’età, raramente colpisce gli anziani. Niente paura per quanto riguarda il contagio: è importante sapere che l’eruzione cutanea non è contagiosa e dunque non rappresenta un rischio per i familiari o per chi ha contatti con la persona affetta da pitiriasi rosea di Gibert. Inoltre le recidive, ovvero il rischio che la malattia torni a colpire il soggetto stesso, sono molto rare.
La cura e consigliata
La pitiriasi rosea di Gibert non è una malattia preoccupante, è una malattia benigna e lieve, pertanto nelle sue forme più leggere si può aspettare semplicemente che i sintomi passino da soli, se il prurito non è esagerato. Sempre meglio, però, evitare di esporsi al sole. Se il prurito dovesse essere, invece, difficile da sopportare, si può intervenire con creme emollienti per lenire e idratare la pelle, antistaminici o creme contenenti cortisone, utili per ridurre l’infiammazione. E’ consigliato, in ogni caso, richiedere sempre il parere del medico o del dermatologo. Altra opzione per la cura può essere anche la fototerapia che, però, pare sia in grado di aiutare soprattutto l’aspetto estetico della pelle e le macchie.
I rimedi naturali
Esistono anche dei rimedi naturali che possono essere utilizzati in caso di pitiriasi rosea di Gibert. Per lenire la pelle e contrastare il prurito può essere decisamente utile fare un bagno caldo, magari con l’aggiunta del bicarbonato di sodio. Inoltre anche il gel all’aloe vera può essere molto utile per lenire e rinfrescare la parte: basterà massaggiare il gel direttamente sull’eruzione cutanea. Una buona alternativa è anche una crema all’ossido di zinco. Anche l’alimentazione è importante, dunque cosa mangiare per contrastare la pitiriasi rosea di Gibert? E’ bene seguire un’alimentazione che escluda fritti, carne rossa, ma anche caffè e latticini.