Il prediabete è una patologia molto meno conosciuta del diabete di tipo 2, che di fatto va a precedere. La differenza fra diabete e prediabete consiste nel livello di glucosio nel sangue (glicemia), che risulta sopra la soglia della normalità nel secondo caso, ma non abbastanza per diagnosticare il primo. Il prediabete ha un’incidenza piuttosto alta sulla popolazione, ma spesso i pazienti non sanno di esserne affetti oppure, una volta a conoscenza della condizione, tendono a sottovalutarne i rischi. Sarebbe invece opportuno iniziare a cambiare lo stile di vita in modo rapido, perché c’è solo uno spazio di tempo, che va dai tre a i sei anni, entro i quali è possibile diminuire gli elevati livelli di glucosio.
Conoscere i rischi
Chiunque sia sovrappeso e abbia un’età superiore ai 45 anni dovrebbe eseguire il test per il prediabete, come indicano varie associazioni sanitarie, tra cui l’American Diabetes Association. Persone più giovani, soprattutto donne, con problemi di peso, si dovrebbero sottoporre a test se: c’è una storia famigliare di diabete, hanno una pressione sanguigna alta, basso colesterolo Hdl basso e trigliceridi alti, diabete gestazionale, o hanno partorito un bambino dal peso superiore ai 4 Kg.
I gruppi etnici più a rischio di prediabete sono gli afroamericani, i nativi d’America, gli ispanici e gli asiatici.
Una patologia nascosta
Molte persone non sono a conoscenza del prediabete, nonostante questo sia molto diffuso; basti pensare che negli Stati Uniti oltre 60 milioni di cittadini ne sono affetti, ma solo il 10% ne ha la consapevolezza. Chi soffre di prediabete di solito non manifesta sintomi, quindi tende a minimizzare la condizione.
Inoltre, è credenza comune che basti perdere molto peso per combattere il prediabete, quando in realtà basta scendere alcuni chili ma impostare uno stile di vita sano, che possa permettere la riduzione di glucosio nel sangue.
Come agire
Il miglior modo per combattere il prediabete è quello di coordinare un piano di alimentazione salutare con un’attività fisica moderata; la perdita di peso si può attestare intorno al 5-10% del peso corporeo; in questo modo, non solo si riduce drasticamente il rischio di diabete, ma si ottengono risultati migliori rispetto ai farmaci. Di solito i risultati sono visibili entro i primi tre mesi. È importante acquisire consapevolezza del prediabete e combatterlo, prima che possa sfociare in diabete di tipo 2.
Visto che la condizione è reversibile, oggi si utilizza il termine intolleranza glucidica; chiunque sospetti di esserne affetto deve consultare il proprio medico e svolgere gli opportuni esami.