Una ricerca scientifica ha finalmente scoperto come proteggere la pelle dai raggi uv: il meccanismo è legato alla proteina Exo1, che individua le lesioni più pericolose. La scoperta è di un’équipe di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano.
La proteina Exo1 attiverebbe una serie di meccanismi che sorvegliano il ciclo cellulare: se in molte siamo fanatiche dell’abbronzatura, ecco una scoperta scientifica che fa luce sul mistero dell’alchimia tra epidermide e sole.
Lo studio è stato coordinato da Marco Muzi Falconi e Paolo Plevani grazie a fondi dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) e Telethon.
‘Sono molte le patologie legate ai danni provocati dai raggi del sole e conosciamo molti dei geni responsabili, ma comprendere come lavorano nello specifico le proteine da loro codificate può aiutarci nella prospettiva di applicazioni legate alla prevenzione di varie malattie, tra cui i tumori’ ha commentato Falconi.
Grazie al lavoro della squadra di ricerca è stato possibile capire i meccanismi cellulari alla base delle lesioni al Dna provocate dai raggi Uv, comprese le più gravi, tanto che sulla base di questi meccanismi è stato possibile comprendere il ruolo determinante di alcune proteine nella difesa dai tumori.
Se le radiazioni Uv sono limitate scende in campo un esercito di proteine, che intervengono per eliminare il Dna danneggiato e sostituirlo con una nuova copia, in modo da far sopravvivere la cellula.
Al contrario, quando il livello di raggi Uv assorbito è troppo elevato intervengono i checkpoint che, bloccando temporaneamente il ciclo cellulare, consentono alla cellula una maggior disponibilità di tempo per riparare il Dna.
I checkpoint legati alla proteina Exo1 svolgono dunque il ruolo di barriera contro la formazione dei tumori, tanto che il loro malfunzionamento è una caratteristica comune delle cellule tumorali.
Nella quotidianità non dimentichiamoci di amare e trattare con rispetto la nostra pelle: se il sole è un amico straordinario e ricco di benefici, quando vissuto nelle giuste dosi, preoccupiamoci del rischio di lampade uv e meccanismi artificiali che gratificano la nostra voglia di abbronzatura ma rischiano di rovinare l’epidermide.
Iniziamo a nutrire la pelle di notte e in ogni momento della giornata, a partire dall’alimentazione e piccole strategie di benessere.
Perchè la pelle rappresenta lo specchio tra noi e il mondo, un confine sottile, il modo in cui noi desideriamo attuare un contatto con l’altro e le paure che ce lo impediscono.