Cefalea, gonfiore, depressione, ansia: sono diversi i disturbi che possono occorrere una volta al mese minando l’armonia della vita di una donna, tanto che alcuni senatori hanno chiesto che la sindrome premestruale sia inserita nel Manuale dei Disturbi Mentali. Ma davvero lo è? Ecco come gestire al meglio il disagio, prestando attenzione ai sintomi prima di trasformarli in malattia.
In America il sito PMSbuddy raccoglie lamentele di mariti e fidanzati che possono sfogarsi e incontrarsi online per lamentarsi della compagne in preda ai nervi della drammatica settimana antecedente il ciclo mestruale, mentre in Italia alcuni senatori appartenenti al Pdl hanno chiesto che la sindrome premestruale venga inserita nel Manuale dei Disturbi Mentali.
Se certamente la nostra società ha acutizzato e sclerotizzato la definizione di un momento così particolare per la vita di una donna nella definizione di un disturbo che assume il contorno di una malattia, bisogna dire che molto dello stress e dei sintomi legati al periodo premestruale sono radicati anche in un ritmo di vita che oggi non è vicino ai bioritmi fondamentali per il benessere dell’essere umano.
Sensazione di crescente gonfiore, mal di testa e una malinconia che può sfociare nella depressione: questi alcuni dei sintomi della cosiddetta sindrome premestruale.
In particolare durante le due settimane precedenti il ciclo, è importante condurre una dieta pensata per i giorni premestruali, che utilizzi più carboidrati complessi, un consumo limitato di carne rosse e soprattutto di dolci, zucchero e caffé.
Ottima l’idea dell’attività fisica, che scatena un’impennata di endorfine e rilassa i muscoli. Il nuoto, la corsa, o sane e corroboranti passeggiate saranno sicuramente valide, sia a livello fisico, sia per i benefici in termini di ansia e stress.
La richiesta affinché la sindrome sia inclusa all’interno della quinta edizione del Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali, attesa per il 2013, fa sospettare i forti interessi economici da parte di case farmaceutiche pronte a mettere sul mercato farmaci miracolosi.
In realtà, nonostante i disturbi più o meno forti e frequenti a seconda del tipo di donna, le strategie e i rimedi anche naturali per risolvere efficacemente i sintomi sono molti.
Si va dal disturbo disforico premestruale (PMDD), alla variazione dell’umore in senso fortemente depressivo, che colpisce dal 3 all’8% delle donne, alla sindrome premestruale grave (PMS) che riguarda circa il 20%, alla sindrome premestruale moderata e lieve (50%), fino alla totale assenza di sintomi che riguarda un fortunato 25% di donne.
Davvero per risolvere la sindrome premestruale inizieremo a utilizzare gli antidepressivi? Tentativo già pensato in passato ma di poco successo, forse sarebbe opportuno ripensare la gestione del tempo e dello stress, che spesso costringe moltissime donne a potersi ritagliare uno spazio troppo esiguo per la cura dell’intimità femminile, correndo verso ritmi che non lasciano tregua alla cura di sé.
Le donne che soffrono a causa della sindrome premestruale producono la stessa quantità di ormoni delle altre, tuttavia ciò che cambia è la risposta a questi mutamenti. Il brusco calo del progesterone, nella seconda fase del ciclo, uguale in tutte le donne, modifica in peggio la risposta allo stress.
Iniziamo a prenderci il nostro tempo. E vivere assaporando con forza e lucidità anche i momenti in cui il nostro corpo si sente più fragile e in mutamento.