Stanchezza cronica, che non va via, a tal punto da condizionare pesantemente la vostra vita quotidiana? Dormire e ridurre le attività non basta? Non riuscite a sentire più le energie di un tempo? Se questa condizione perdura incessantemente da almeno 6 mesi, è il caso di prendere in pugno la situazione per indagare le cause e scoprire il rimedio o la terapia più opportuna. Sia ben chiaro, non stiamo parlando di una spossatezza generalizzata risolvibile con una buona dormita e provocata da una settimana di attività professionale e sociale intensa, ma di un vero e proprio disturbo che incide negativamente sulla qualità della vita assurgendo ad essere definito come patologia: la cosiddetta sindrome da stanchezza cronica.
Cause
Le cause della sindrome da stanchezza cronica non sono ancora state scoperte, anche se alcuni fattori sono stati certamente individuati. Si parla ad esempio di rara e complessa malattia autoimmune (cioè del sistema immunitario), ma anche di un virus non ancora ben identificato, anche se molti studiosi protendono per il virus Epstein-Barr, quello della mononucleosi, per intenderci. Questa ipotesi nasce dal fatto che una complicanza della mononucleosi, soprattutto nel genere femminile, è rappresentata da uno squilibrio endocrino tale da provocare una condizione di stanchezza cronica persistente. Spesso la stanchezza cronica è correlata alla fibromialgia (una patologia anch’essa che necessita di approfondimenti scientifici circa le cause e le terapie) quale sintomo rilevante, così come nella depressione latente (in taluni casi questa si aggrava con il manifestarsi della spossatezza continua). Anche la pressione bassa può portare a stanchezza persistente, come pure una disfunzione ormonale o una carenza nutrizionale. Ma in questi casi si tratta di patologie a se stanti che hanno come sintomo la stanchezza, e non di sindrome specifica.
In gravidanza
Un discorso a se stante va fatto per la stanchezza cronica in gravidanza. Questa è assolutamente normale per quasi tutto il periodo della gestazione, e coincide con i cambiamenti ormonali e fisici a cui una donna è sottoposta. In tal caso, una volta messo al mondo il bimbo, con una certa gradualità ed il fisiologico cambiamento dei ritmi sonno – veglia dovuto al neonato, tutto tornerà nella norma. La sindrome da stanchezza cronica inoltre se presente prima della gravidanza, non sembra peggiorare durante la gestazione stessa.
Sintomi
La sindrome da stanchezza cronica è caratterizzata dai seguenti sintomi: stanchezza fisica, difficoltà di concentrazione e di memoria tali da indurre alla riduzione delle precedenti attività quotidiane incidere sulla qualità della vita; faringite e linfonodi delle ascelle e cervicali ingrossati (per questo si pensa anche ad una infezione o malattia autoimmune); mal di testa; dolori muscolari e alle articolazioni, sonno non ristoratore. L’insieme di questi disturbi e l’esclusione di specifiche malattie (tumori, anoressia e malnutrizione, sclerosi multipla, pressione bassa, ecc) possono indurre alla diagnosi di sindrome da stanchezza cronica.
Rimedi
Non essendo stata identificata la causa della sindrome da stanchezza cronica, non esiste una cura vera e propria, ma alcuni rimedi capaci di alleviare i sintomi. Quali? Di sicuro cercare di regolarizzare il più possibile il proprio sonno, ma anche sforzandosi di fare una minima attività motoria. Spesso si somministrano farmaci antinfiammatori ed antidolorifici per il dolore muscolo-scheletrico, ma non sempre con l’adeguata efficacia. Antidepressivi sono utili quali stimolanti del tono dell’umore, perché favoriscono un sonno migliore e aiutano a mantenere più alta la concentrazione. In ogni caso è sempre importante chiedere l’opinione di un medico.