Velocità di uno starnuto: sapete fin dove arriva? Se il classico etciù sembra divertente quanto innocuo e talvolta persino irriverente, sappiate che recenti ricerche hanno stabilito che uno starnuto infetta una stanza per ore e può arrivare a contaminare ambienti ampissimi. Lo starnuto viaggia a 160 Km/h: pensate che tra il colpo di tosse e lo starnuto, a vincere in quanto a potenza è lo starnuto contro gli 80 Km/h della tosse, senza contare la portata di gocce di saliva, pari a ben 40000 contro 3000. Bisognerebbe addirittura areare le stanze per combattere la diffusione di virus creata dallo starnuto. La ricerca è stata effettuata in ambito statunitense e ha evidenziato il ruolo fondamentale dello starnuto rispetto alla diffusione dei virus influenzali.Trattenete gli starnuti? Assolutamente errato: se il galateo riguardo gli starnuti consiglierebbe una certa discrezione (nonché di abolire il classico ‘Salute’) sappiate che lo starnuto possiede una potenza tale da provocare forti dolori al petto e persino cervicale: dunque via libera, senza preoccupazioni di sorta, al prossimo starnuto.
Durante il periodo invernale l’influenza miete moltissime vittime, ma non tutti sono consapevoli che uno dei maggiori imputati in questo processo di contaminazione è lo starnuto.
Bisognerebbe adottare l’abitudine di areare il locale dopo avervi starnutito: se vi sembra una misura eccessiva sappiate che l’azione di starnutire provoca un’immissione nell’aria di 40.000 micro-particelle di saliva.
La ricerca è stata effettuata in ambito statunitense e ha evidenziato il ruolo fondamentale dello starnuto rispetto alla diffusione dei virus influenzali.
Le gocce di saliva trasportate dagli starnuti restano nell’aria di una stanza chiusa per una lunga serie di ore, se non giorni.
L’indagine è stata pubblicata sul Journal of the Royal Society Interface: i ricercatori hanno esaminato i campioni di aria prelevati in tre luoghi differenti, ovvero una sala d’attesa di un ambulatorio medico, tre aule d’asilo, nonché la cabina di un aereo.
Nella metà dei campioni analizzati si sono registrate tracce di virus, infatti in una grandezza pari a un metro cubo d’aria in media restano sospese 16.000 particelle di virus influenzali, la maggior parte delle quali microscopiche, cioè circa 2,5 millesimi di millimetro.
‘Particelle abbastanza piccole per restare in sospensione per ore e giorni’ ha conferma Linsey Marr, una delle autrici dello studio, la quale ha aggiunto: ‘Tenuto conto di queste concentrazioni, la quantità di virus che una persona può inalare in un’ora è sufficiente a provocare l’infezione’.
La prossima volta che vi capiterà di starnutire prestate attenzione a chi vi è vicino: a meno che non desideriate conquistare giorni di malattia da trascorrere tra trapunta e tisane bollenti.