La vitiligine è una malattia autoimmunitaria della pelle che si manifesta con la comparsa di macchie bianche dalle dimensioni variabili. Le sue cause non sono ancora state chiarite, ma sembra che le cellule deputate alla produzione di melanina, i melanociti, vengano distrutte, lasciando quindi zone molto più chiare sulla pelle. Al momento non c’è una vera e propria cura per la vitiligine (che tra l’altro in molti hanno identificato come il motivo che ha spinto Michael Jackson a vari interventi di ‘sbiancamento’ della pelle). La vitiligine non crea direttamente problemi, ma può aumentare il rischio di disfunzioni della tiroide o di diabete.
I sintomi
La vitiligine colpisce una persona su cento e si manifesta, entro le prime due decadi di età, con macchie chiare sulla pelle, in particolare a livello del viso, del collo, delle mani, delle caviglie, dei gomiti e delle ginocchia.
La malattia può avere processi degenerativi differenti, cioè mostrare una prima evoluzione, poi bloccarsi e riesplodere dopo molto tempo, arrivando in casi estremi alla perdita completa di melanina. Altre volte la comparsa di macchie bianche resta limitata ad alcune zone.
Come comportarsi
Chi soffre di vitiligine, deve evitare lunghe esposizioni al sole, utilizzando nel caso creme protettive e abiti lunghi. Ad eccezione, però, del periodo in cui il paziente è sottoposto alla somministrazione di farmaci che si attivano con la luce solare o i raggi ultravioletti, e sono detti psoraleni.
Anche in questo caso, però, bisogna mantenere delle precauzioni minime, come quella di utilizzare una crema protettiva o indossare occhiali da sole.
Il trattamento
La vitiligine è una malattia che pone il paziente ad una dura prova psicologica, a causa degli indesiderati effetti antiestetici, soprattutto in giovane età.
Il primo passo consiste nella visita presso un dermatologo, che eventualmente indirizzerà verso ulteriori consulenze specialistiche, come quella dell’endocrinologo o dell’immunologo.
L’analisi della vitiligine e del suo stato di avanzamento è fondamentale per studiare una terapia adatta.
Come detto, l’utilizzo abbondante di creme solari in estate, per attenuare il disturbo ed evitare una rimarcata differenza tra la zona sana della pelle, che si abbronzerebbe, e quella chiara affetta da vitiligine.
Cure di comprovata efficacia non esistono ancora e alcuni trattamenti, come la fotochemioterapia con raggi ultravioletti A e la fototerapia con raggi ultravioletti B, presentano diversi effetti collaterali, a volte anche gravi.
La nuova frontiera è rappresentata dal trapianto di melanociti, una terapia in sperimentazione che rappresenta una concreta speranza.