Il calcolo del periodo fertile per favorire il concepimento

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Il periodo fertile è diverso per ogni donna e rappresenta quel periodo, in genere si tratta di pochi giorni, in cui è possibile rimanere incinta. Sapere quali sono i giorni fertili aumenta moltissimo le probabilità di concepire perché vi permette di avere rapporti sessuali mirati; c’è da dire però che il calcolo del periodo fertile non può considerarsi esatto al 100%, anzi è molto approssimativo, soprattutto se avete un ciclo irregolare, quindi considerate anche qualche giorno prima e qualche giorno dopo rispetto al risultato che otterrete da questi metodi. Trattandosi di un metodo poco preciso, è altamente sconsigliato come contraccettivo: basarsi esclusivamente sul calcolo dei giorni fertili per non rimanere incinta è assolutamente da evitare. Vediamo quindi che cos’è esattamente il periodo fertile e quali sono i migliori metodi per calcolare i vostri giorni fertili.

Cos’è il periodo fertile

Con il termine periodo fertile si intendono i giorni in cui la donna ha la possibilità di rimanere incinta: in generale si tratta di 6 giorni al mese, che coincidono con l’ovulazione e con i giorni immediatamente precedenti; è proprio in questa fase che la cellula uovo (anche detta ovocita) diventa matura e viene rilasciata nella tuba uterina dove, se incontrerà gli spermatozoi, potrà essere fecondata. Durante l’ovulazione si ha un picco dei livelli di estrogeni e dell’ormone luteinizzante (LH). Il viaggio dell’ovocita verso l’utero dura circa 24 ore ma il periodo in cui è possibile restare incinta è più lungo, visto che gli spermatozoi possono restare in vita anche per 72-96 ore all’interno del corpo femminile e in questo lasso di tempo possono entrare in contatto con l’ovocita; la fecondazione avviene nella tuba e la cellula uovo si stabilizza nell’endometrio circa 6-7 giorni dopo la fecondazione. Se invece non viene fecondato, l’ovocita muore nel giro di 72 ore e viene eliminato dal successivo flusso mestruale.
I rapporti sessuali che avvengono entro cinque giorni dall’ovulazione, quindi, possono portare al concepimento mentre, al di fuori di questo periodo fertile, una gravidanza sarà decisamente poco probabile. Ora che abbiamo visto cosa succede nel corpo della donna e abbiamo capito quant’è importante conoscere il proprio periodo fertile per rimanere incinta, vediamo qualche metodo per calcolare quali sono i giorni fertili.

Calendario mestruale e ovulazione

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Il calcolo dei giorni fertili basato sul calendario mestruale è un metodo decisamente semplice ma allo stesso tempo poco preciso e non indicato per quelle donne che hanno un ciclo mestruale irregolare. Sostanzialmente ci si basa sul presupposto che il periodo di massima fertilità sia quello a metà del ciclo mestruale, cioè il periodo che intercorre tra l’inizio di un flusso mestruale e l’altro: in media, infatti, l’ovulazione avviene dopo 14-15 giorni dall’inizio della mestruazione e precisamente 14 giorni prima dell’inizio di quella successiva; i giorni fertili dovrebbero quindi essere quelli compresi tra il decimo e il diciassettesimo giorno del ciclo. Questo ovviamente è un metodo molto approssimativo e si basa sul fatto che il ciclo di tutte le donne sia di 28-30 giorni mentre non è così per tutte; inoltre, anche le donne con il ciclo regolare da sempre possono subire variazioni per motivi legati allo stress, all’alimentazione o ad altri fattori.

Il ciclo di 28 giorni viene considerato regolare e, in questi casi, ci si può attendere l’ovulazione circa 14 giorni prima del flusso mestruale successivo. Se invece avete un ciclo più lungo o più corto, è difficile capire quando arriverà il periodo fertile: ad esempio, se avete un ciclo di 35 giorni, l’ovulazione dovrebbe arrivare il 21esimo giorno dopo la fine della mestruazione. Per le donne con ciclo irregolare, la questione è ancora più complicata e questi calcoli sono impossibili da applicare.

Un aspetto importante della possibilità di concepire riguarda anche l’età fertile, ossia il periodo della vita di una donna in cui è possibile restare incinta: la fertilità femminile è un periodo va dalle prime mestruazioni all’arrivo della menopausa, solitamente intorno ai 50 anni. Il calcolo dei giorni fertili dunque non può prescindere da questo fattore: i giorni fertili di una donna terminando quando finisce la sua attività ovarica ossia quando la donna smette di produrre cellule uovo. Vediamo adesso come capire quando avviene l’ovulazione.

Sintomi ovulazione

Il periodo dell’ovulazione porta con sé alcuni cambiamenti nel corpo della donna e alcuni sintomi che possiamo osservare con attenzione per capire quali sono i giorni fertili. Tra questi, i più frequenti sono dolore al basso ventre, aumento delle dimensioni del seno ma anche maggior desiderio sessuale oppure un leggero sanguinamento (il cosiddetto spotting, che non è assolutamente preoccupante ma anzi è considerato fisiologico); ci sono poi due particolari segnali che il corpo ci manda per farci capire che stiamo ovulando e che possono essere presi in considerazione per calcolare il periodo fertile. Ovviamente questi metodi possono essere messi in pratica con maggior successo dalle donne che conoscono bene il proprio corpo e che sanno riconoscere il minimo cambiamento; per molte di noi, infatti, si tratta di manifestazioni che passano completamente inosservate.

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[didascalia fornitore=”pinterest”]Riconoscere i sintomi dell’ovulazione / mammapretaporter.it via Pinterest[/didascalia]

La misurazione della temperature basale è un metodo completamente naturale per capire quali sono i giorni dell’ovulazione: vi basterà acquistare in farmacia un termometro apposito e misurare ogni mattina la temperatura per via vaginale. Subito dopo l’ovulazione, infatti, la temperatura tende ad essere leggermente più alta del solito: se solitamente avete 36,5 gradi, dovreste passare a una media di circa 36,8-37 gradi nella fase post ovulatoria. Dovete misurare la temperatura dopo un sonno di almeno 4-5 ore consecutive e senza risvegli. Si tratta quindi di un metodo poco indicato per le donne che hanno problemi di sonno ma anche per chi ha squilibri ormonali, attraversa un periodo di stress o ha in corso anche un semplice raffreddore: si tratta di eventi che possono alterare la temperatura del corpo e quindi è molto difficile avvalersi esclusivamente di questo metodo per calcolare il periodo fertile.

Un altro sintomo a cui dovreste fare attenzione per calcolare il periodo fertile è quello basato sull’osservazione del muco cervicale. In prossimità dell’ovulazione, infatti, nella maggior parte delle donne, aumentano le perdite vaginali di muco, che diventa più fluido e meno appiccicoso: più si avvicinano i giorni dell’ovulazione, più il muco cervicale sarà abbondante e di consistenza quasi acquosa, simile all’albume d’uovo. Da quando cominciate a notare questo cambiamento, sappiate quindi che l’ovulazione potrebbe avvenire nel giro di poche ore, 36 al massimo: è questo il momento ideale per avere rapporti sessuali con il vostro partner. Ovviamente, anche questo metodo ha delle controindicazioni e non è del tutto infallibile anche perché ci sono diverse condizioni, tra cui infezioni come la candida o patologie come l’ovaio policistico, che alterano la consistenza del muco; inoltre, è necessaria una profonda conoscenza del proprio corpo.

Calcolo giorni fertili ciclo non irregolare

Per determinare il periodo fertile con i metodi che abbiamo appena descritto, è importante quindi conoscere bene il proprio corpo e soprattutto avere un ciclo non irregolare, in particolare nel caso del calcolo del periodo fertile basato sui giorni del calendario. Ci sono poi altri metodi più affidabili, che potete utilizzare sia che abbiate un ciclo regolare sia che il vostro ciclo mestruale sia meno preciso: stiamo parlando degli stick per l’ovulazione e del monitoraggio ecografico.
Nel primo caso, si tratta di un metodo decisamente semplice, che potete fare benissimo a casa: in farmacia e in molti supermercati sono disponibili i cosiddetti stick per l’ovulazione, che vanno tenuti sotto il flusso di urina per circa 5 secondi e vi sapranno dire se state ovulando oppure no. Generalmente, si ripete il test per diversi giorni, meglio la mattina appena sveglie, partendo dal giorno più probabile in cui dovrebbe cominciare l’ovulazione, finché lo stick non diventa positivo.
Infine, se avete difficoltà a calcolare il periodo fertile basandovi sui segnali del vostro corpo, potete decidere di affidarvi a un ginecologo che eseguirà il cosiddetto monitoraggio ecografico: tutti i giorni o a giorni alterni, il vostro medico eseguirà delle ecografie transvaginali per capire quando l’ovulazione è imminente. Quest’ultimo è forse il più impegnativo, ma si tratta anche del metodo più sicuro per determinare con esattezza il periodo fertile.

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