Tra le frasi d’amore d’autore non possiamo non citare le poesie di Emily Elizabeth Dickinson. L’autrice visse nel 1800, scomparse nel 1886, le sue poesie durante la sua vita non ebbero un grande successo infatti la poetessa non ebbe riconoscimenti particolari, la sua opera fu apprezzata in seguito grazie ala bellezza e la semplicità delle sue poesie spesso incentrate sui temi della natura e dell’amore, ecco una selezione delle poesie d’amore più belle di Emily Dickinson.
Dopo Saffo con le sue struggenti poesie sull’amore impossibile, dopo Alda Merini ecco le poesie di Elizabeth Dickinson.
Poesie d’amore di Elizabeth Dickinson
In quanti modi ti amo? Fammeli contare. Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all’altezza Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile Agli scopi dell’Esistenza e della Grazia ideale. Ti amo al pari della più modesta necessità Di ogni giorno, al sole e al lume di candela. Ti amo generosamente, come chi si batte per la Giustizia; Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera. Ti amo con la passione che gettavo Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia. Ti amo di un amore che credevo perduto Insieme ai miei perduti santi, – ti amo col respiro, I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! – e, se Dio vorrà, Ti amerò ancora di più dopo la morte
Sai che non posso sapere – ciò che fai – Devo immaginare – Quante volte sei in pena per me – oggi – Confessa – Quante volte a causa della mia lontananza Gli occhi arditi si velano – Ma immagino che l’immaginare ferisca – I miei – sono così offuscati! Troppo vago – il volto – Che il mio – così paziente – nasconde – Troppo lontana – la forza – Che avvolge la mia timidezza – Spaventando il Cuore – Come i suoi cangianti volti – Tormentano il desiderio – Questo – solo – può bastare!
Si addicono le perle al suo bel petto ma io non so pescarle. Regale è la sua fronte, ma non ho una corona. Il suo cuore aspira ad una casa, ma io – un passerotto – costruisco il mio perenne nido tenero di ramoscelli e spago. Piangere è una cosa tanto piccola – sospirare una cosa tanto breve – ma è di occupazioni di tal genere che noi uomini e donne moriamo.
Il cuore chiede il piacere innanzi tutto poi di poter evitare il dolore – poi quei blandi sedativi che alleviano la pena – e poi addormentarsi e infine – col consenso del suo inquisitore – il privilegio di morire.
Chi è amato non conosce morte, perchè l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina. Chi ama non conosce morte, perchè l’amore fa rinascere la vita nella divinità.
Ho sempre amato, e te ne do la prova: prima di amare, io non ho mai vissuto pienamente. Sempre amerò, e questo è il mio argomento: l’amore è vita e la vita ha qualcosa di immortale. Se dubiti di questo, allora io, amore, nient’altro ho da mostrare nient’altro che il Calvario.