Il triangolo amoroso: psicologia e consigli. Lui, lei e l’altro, lei, lui e l’altra, lui, lui e l’altro… di triangoli amorosi ne esistono di tutte le tipologie e per tutti i gusti. Ma perchè questa controversa figura geometrica ha il potere di catalizzare persone di ogni età e di ogni dove? Certo, “la geometria non è un reato”, può però rivelarsi piuttosto articolata, venirne a capo non è affatto uno scherzo, a meno che non ci sia una certa predisposizione naturale. Il triangolo è purtroppo insidioso, poco importa quale vertice si occupi, tradito, traditore e amante hanno ognuno un ruolo, ma capita spesso di fare confusione. Ecco qualche consiglio per capirci qualcosa!
Il triangolo amoroso inizia nell’infanzia
Ebbene sì, il triangolo amoroso non è prerogativa dell’età adulta, ha inizio nell’infanzia, coinvolgendo mamma, papà e figlio/a. In questa relazione a tre il bambino sperimenta per la prima volta la sua abilità di sedurre, cercando inconsciamente di ottenere le attenzioni del genitore di sesso opposto e sperimentando un senso di rivalità verso quello dello stesso sesso. Se il meccanismo si inceppa per qualche motivo, se qualcosa non funziona a dovere, se il bambino non riceve le dovute attenzioni, il triangolo lascerà traccia nella sua esistenza, facendo capolino in modo imprevisto.
Il triangolo amoroso: tra staticità e mutamento
Se da un lato esistono situazioni in cui il triangolo amoroso si protrae per anni, nell’indifferenza pressoché totale dei tre partecipanti, dall’altro ci sono triangoli che fortunatamente nascono, crescono e muoiono, allo scopo di innescare una profonda trasformazione nelle persone coinvolte. Il tradimento, subito o perpetrato (direttamente o indirettamente), distrugge ma al tempo stesso trasforma. Quando esce allo scoperto scatena infatti un fiume di emozioni, che possono rivelarsi motore per un cambiamento interiore in ognuno dei tre “vertici”. Come si suol dire, la morte è rinascita!
I ruoli del triangolo amoroso
I triangoli amorosi, a meno che non costituiscano una scelta di vita volontaria e ponderata, si formano quando il legame principale è poco appagante, ben il 47% delle persone tradisce infatti per indoddisfazione affettiva.L’amante è per il traditore un rifugio caldo e accogliente, una scappatoia dalla noiosa quotidianità, una compensazione alla frustrazione di coppia. D’altra parte, eccetto in taluni casi, l’eterno amante sceglie inconsciamente la persona impegnata per evitare un coinvolgimento a 360 gradi. In questo modo l’amante beneficia solo dei vantaggi della relazione, senza impegnarsi seriamente. Il tradito infine subisce il triangolo perchè incapace (spesso) di evolvere o di far evolvere la coppia, trincerato com’è nel suo guscio protettivo. In definitiva ogni vertice è complice del triangolo, nessuno tendenzialmente è più vittima o più colpevole. D’altronde farne parte non è obbligatorio, basta dire di no!
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