Il latte di soia è più digeribile, sano e leggero. Questo sostengono i vegani di tutto il mondo giustificando anche il più alto costo del latte di soia, dal momento che si tratta di un prodotto naturale al 100% a differenza del latte vaccino.
Non è escluso, infatti, che quest’ultimo possa contenere al suo interno residui di pesticidi, diossine e tossine di origine fungina che le mucche assumono tramite l’alimentazione o anche sostanze azotate aggiunte per elevare il contenuto proteico del latte. Ma il Ministero della Sanità israeliano ultimamente ha raccomandato di consumare la soia solo con moderazione perché secondo studi clinici la soia alimentare produrrebbe molti danni all’organismo umano, soprattutto a quello dei bambini. Quindi il latte di soia fa bene o male?
Latte di soia: i benefici
I benefici del latte di soia derivano dal fatto che il fagiolo di soia da cui è ricavato è un alimento estremamente ricco di sostanze nutritive e contiene tutti gli aminoacidi essenziali richiesti per il nostro corpo, in altre parole si tratta di una proteina completa. Il latte di soia ha un alto contenuto di fibre senza presenza di colesterolo. Il latte di soia contiene molte vitamine e minerali e anche composti fitochimici (come gli isoflavoni) responsabili di innumerevoli benefici per la salute. In particolare gli isoflavoni nella soia abbassano il colesterolo cattivo LDL e diminuiscono la coagulazione del sangue riducendo il rischio di attacchi cardiaci e ictus. Il latte di soia aumenta la capacità del corpo di trattenere ed assorbire il calcio nelle ossa, aiutando a prevenire l’osteoporosi.
Il latte di soia fa male allo stomaco
Secondo i suoi detrattori, invece, il latte di soia fa male allo stomaco per via delle grandi quantità di tossine o anti-nutrienti naturali che contiene, come ad esempio alcune proteine che inibirebbero gli enzimi necessari per digestione di altre proteine. Queste proteine possono produrre dolori addominali, digestione ridotta delle proteine e difficoltà nell’assimilazione degli amminoacidi. Altra negatività del latte di soia sarebbe associata ai fito-estrogeni che contiene. Si tratta di composti vegetali la cui formula chimica è quasi identica a quella degli ormoni femminili. Studi clinici hanno dimostrato che i fito-estrogeni riducono i livelli di testosterone nell’uomo, riducendo la fertilità maschile e accrescono il rischio di cancro del seno. La farina lattea alla soia, inoltre, contiene concentrazioni eccessive di alluminio e manganese, potenzialmente dannose. Ma allora i cinesi e i giapponesi, che la consumano da millenni? Pare che loro adoperino la soia solo in forma fermentata in vari alimenti tradizionali e in quantità limitata.
Pertanto latte di soia sì, ma con moderazione!