Oleandro: coltivazione, cura e potatura della pianta

oleandro

L’oleandro è un’altra di quelle piante molto diffuse in Italia, proprio come la bouganville di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa. L’oleandro però ha la caratteristica di sopportare anche i climi più rigidi, quindi non si trova solo nelle zone calde o di mare ma anche al nord Italia o in luoghi con climi che raggiungono temperature molto basse durante l’inverno. E’ una pianta molto resistente che non necessita di cure particolari, può essere un piccolo albero o un grande arbusto, ha rami lunghi, sottili ed eretti, foglie strette e coriacee e fiori grandi, dal tenue profumo, sulla sommità degli steli, di colore bianco, rosa o rosso. Vediamo come si coltiva l’oleandro.

L’oleandro è una pianta di crescita rapida ed è, come vi dicevo, molto resistente, avrete notato che al centro della maggior parte delle autostrade ci sono gli oleandri e questo dimostra la sua forza anche senza cure particolari. Se però vogliamo dargli una forma e favorirne la fioritura dovremo darle delle cure particolari.

L’oleandro è un sempreverde e si adatta particolarmente per siepi di separazione e per abbellire angoli smorti o rocciosi dei giardini. E’ una pianta che ama il sole ma cresce tranquillamente anche in zone più ombreggiate. Oltre ai numerosi fiori che produce fa anche dei frutti simili a baccelli allungati che a completa maturazione si aprono liberando dei semi leggeri e piumosi.

Se coltivato in vaso avrà bisogno di molta acqua specie nelle stagioni calde, nel terreno l’irrigazione potrà essere moderata. La fioritura è abbondante e si concentra da giugno a settembre, si moltiplica poi per semina o per talea.

Dopo la fioritura la pianta andrà potata, se l’oleandro ha molti anni, si taglieranno tutti i rami troppo lunghi, in caso contrario una leggera sfoltitura dei rami secchi e spogli basterà. Come molte piante nostrane anche questa teme gli afidi, la cocciniglia e la fumaggine che si potranno eliminare tagliando i rami infetti.

Un solo difetto ha questa magnifica pianta, è velenosa in tutte le sue parti, quindi bisognerà fare attenzione quando la si maneggerà e anche se si dovesse decidere di bruciarla a non inalarne i fumi.

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